Alcor e Mizar sono due stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore che formano insieme una delle binarie visuali più famose del cielo. Alcor, anche nota con il nomignolo di “piccolo cavaliere”, è la più piccola delle due e generalmente passa inosservata a causa di Mizar, che le ruba la scena. Solo una vista acuta permette di vederle entrambe tanto che, in un antico testo persiano del X secolo, si narra di vedette e soldati che venivano scelti proprio fra coloro in grado di distinguere le due stelle. Ed è proprio da questo aneddoto che nasce l’idea di chiamare Alcor uno dei programmi più innovativi dell’Agenzia Spaziale Italiana, un programma che guarda lontano, a quel futuro dello spazio sempre più caratterizzato dall’interesse verso satelliti di piccole dimensioni, chiamati in gergo nanosatelliti, che pesano un paio di decine di kilogrammi contro le tonnellate dei satelliti tradizionali.
L'attenzione verso questa classe di satelliti è cresciuta nel corso degli anni, sulla base di una serie di fattori che lavorando in sinergia ne hanno reso la realizzazione, il lancio e le operazioni sempre più fattibili ed economici. In particolare, vale la pena ricordare la miniaturizzazione dei componenti e dei sottosistemi, lo sviluppo dello standard CubeSat, l'utilizzo di componentistica commerciale (COTS) e occasioni di lancio più frequenti ed economiche grazie allo sviluppo di sistemi di trasporto spaziale commerciali.
Alcor nasce dall’idea di creare un programma continuativo dedicato ai nanosatelliti, finalizzato a porre la nostra comunità spaziale in una condizione di leadership sia a livello europeo che internazionale, che agisca da incubatore tecnologico dando l’opportunità, a chi ha nuove idee o a chi è alla ricerca di nuovi servizi, di sviluppare almeno il primo prototipo per poi poter portare avanti il proprio business in un’ottica fortemente “customer oriented” individuando, in autonomia, i potenziali utilizzatori tra una grande varietà di attori, tra cui le istituzioni come la Difesa e la Protezione Civile.
IL PROGRAMMA
Le venti missioni di Alcor, non solo coprono tutti i principali domini applicativi del settore spaziale come l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni, l’in orbit servicing, la space sustainability, l’astrofisica e l’esplorazione dell’universo, ma inglobano anche tutte le tendenze emergenti osservate negli ultimi anni quali ad esempio l’uso di costellazioni dotate di capacità di cooperazione fra i singoli satelliti sempre più performanti, l’impiego di sistemi di propulsione miniaturizzati, un aumento della potenza disponibile e della capacità di trasmissione dei dati a terra, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’elaborazione dei dati a bordo, l’impiego di sistemi di deorbiting attivi e passivi, nuove soluzioni high-tech per le antenne pieghevoli ed infine un maggiore utilizzo di nanosatelliti per l’esplorazione dello spazio.
Il programma Alcor include inoltre, iniziative di collaborazione con Università e centri di ricerca nazionali ed internazionali per supportare lo sviluppo di missioni e tecnologie. Una di queste iniziative (CUBENAV) è già stata avviata con l'Università di Bologna ed il Politecnico di Milano e si concluderà nel 2023 e ha come obiettivo la crescita dello stato di maturità di un servizio italiano completo per la navigazione di piccoli satelliti in deep space, a completamento e consolidamento delle conoscenze acquisite in ambito di missioni quali Liciacube e Argomoon sulla determinazione e controllo dell’orbita a vantaggio della futura diffusione di piccole missioni interplanetarie.