Si è conclusa la fase di commissioning di IPERDRONE.0, progetto ideato, finanziato e coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Il nanosatellite, lanciato lo scorso 16 agosto dalla base di Vandenberg (California), ha l’obiettivo di dimostrare la capacità di eseguire manovre di rendez-vous ed operazioni di prossimità.
I test funzionali in orbita di tutti i sottosistemi sono stati completati positivamente e i risultati ottenuti durante la fase di commissioning confermano la qualifica in volo delle tecnologie sviluppate ed il raggiungimento, per ciascuna di esse e per il sistema nella sua interezza, del massimo livello di maturità tecnologica: TRL 9. Dopo l’analisi dei risultati, avvenuta a settembre, la missione ha avuto il via libera alla fase operativa.
“Il raggiungimento di questo importante risultato - afferma Marta Albano, Direttore esecuzione del contratto del progetto dell’ASI - dimostra l’elevato grado di competitività dell’industria italiana capace di creare nuovi sistemi e tecnologie miniaturizzate adatte ad essere imbarcate su piccole piattaforme cubesats. In futuro - prosegue Albano - queste strutture saranno in grado di abilitare servizi in tempi più rapidi e a costi ridotti rispetto alle missioni tradizionali”.
IPERDRONE è stato realizzato da una compagine italiana di cui fa parte il CIRA, la mandataria che punta agli ulteriori sviluppi del programma. “IPERDRONE è per il CIRA un’importante milestone - commenta Roberto Gardi, Project Manager del CIRA - non solo perché è il primo progetto guidato da noi che porta un satellite in orbita, ma perché questa missione è il primo passo di un più ampio programma. Le future missioni di IPERDRONE - conclude Gardi - implementeranno capacità aggiuntive che comprenderanno, rendez-vous e docking, in-orbit servicing ed anche rientro controllato sulla Terra, per il recupero di piccoli payload”.
Il gioiello tecnologico a bordo di IPERDRONE - tutto made in Italy - è il sistema di propulsione a gas freddo 'Perseus' che è stato più volte attivato con successo ed è stato sviluppato in Italia da Tyvak in collaborazione con l’azienda T4I. Margherita Cardi, Project Manager di Tyvak International afferma “Siamo molto orgogliosi dei risultati di questa prima fase della missione di IPERDRONE. Le prestazioni di queste tecnologie miniaturizzate sono molto promettenti e pongono delle solide basi non solo per le fasi successive della missione in corso, ma anche per le prossime, in cui IPERDRONE si avvicinerà e manovrerà con precisione, per ispezionare strutture spaziali esistenti, quali, ad esempio, la Stazione Spaziale Internazionale”.
Kayser, ulteriore componente del team industriale, ha curato le tematiche di safety e quelle inerenti il ground segment. Fabrizio Carrai, Project Manager di Kayser, afferma “È stato raggiunto un importante passo nelle operazioni di IPERDRONE. Il successo del commissioning avvia la dimostrazione delle innovative capacità di manovra, ispezione e rientro di IPERDRONE. La maturità tecnologica che è stata raggiunta permetterà l’implementazione di servizi di grande valore già nelle prossime missioni di IPERDRONE come il rendez-vous con altri oggetti in orbita ed il ritorno a terra di risultati scientifici”.
In alto: Vista del limbo terrestre sopra la Slovenia