Lo Spazio, negli ultimi anni, si è sempre più affermato come una risorsa fondamentale per il monitoraggio della Terra, per le telecomunicazioni, per i servizi di osservazione della terra e di geo-localizzazione. I servizi satellitari ed i dati da essi generati (osservazione o posizionamento) diventano asset che, se uniti alle potenzialità dell’economia digitale, sono in grado di anticipare i bisogni della nostra società: le tecnologie e le innovazioni spaziali influenzano sempre di più e positivamente la nostra vita.
Con l’avvento della New Space Economy, il settore spaziale che, per lungo tempo ha goduto del prevalente sostegno istituzionale, sta assistendo ad un ambizioso intervento di investitori privati. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale che ridefinisce il rapporto pubblico/privato.
La Space Economy è oggi riconosciuta dall’OECD (“The Space Economy at a Glance”) come uno dei più efficaci motori di crescita economica, ben oltre il confine del comparto spaziale in senso stretto. L’innovazione è la chiave per mantenere e rafforzare la competitività nazionale e viene perseguita attraverso iniziative di sviluppo di tecnologie abilitanti, anche radicalmente innovative, favorendo opportunità provenienti da altri settori, o cogliendo sfide ed opportunità offerte da future missioni in ambito nazionale ed internazionale.
Valorizzare le innovazioni ed i risultati della ricerca significa poi rendere accessibili le conoscenze e le tecnologie, sviluppate nell’ambito di progetti spaziali, ai settori commerciali, industriali, sociali o di ricerca diversi da quelli da cui hanno avuto origine. Sempre più negli ultimi anni si assiste ad una commistione (cross-fertilization) degli ambiti tecnologici terrestri con quelli spaziali, resa possibile dalla velocità di evoluzione delle tecnologie che porta i concetti di trasferimento da Spazio verso Terra (Spin-Out) e viceversa da Terra verso lo Spazio (Spin-In) a trasformarsi in un vero e proprio Sviluppo Sinergico in cui elementi fortemente innovativi connotano sia prodotti Space-Related (prodotti/servizi migliorati dallo Spazio) sia Space-Enabled (prodotti/servizi abilitati dallo Spazio).
Le linee di intervento dell’ASI prevedono un’attività a sostegno del trasferimento tecnologico tramite iniziative quali:
- trasferimento di conoscenze tecnico-scientifiche verso/a favore delle PMI, delle grandi imprese e delle università e centri di ricerca;
- iniziative a sostegno di start-up;
- supporto a competition/challenges e iniziative per la ricerca di nuove idee;
- promozione di investimenti aggiuntivi (ad esempio Venture Capital, risk finance, ecc.), pubblici e privati, che agiscano come effetto-leva;
- meccanismi di trasferimento da altri settori produttivi di tecnologie o metodologie;
- gestione e tutela del portafoglio brevettuale;
- sviluppo di strumenti di knowledge intelligence;
- accordi con università e centri di ricerca.
Il 28 marzo 2017, l’Agenzia Spaziale Italiana e il Consorzio di Ricerca Hypatia, hanno dato vita ad un progetto ambizioso che vuole proporre un nuovo modo di interpretare la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, costituendo la Fondazione E. Amaldi il cui obiettivo è quello di promuovere e sostenere la ricerca scientifica finalizzata al trasferimento tecnologico, partendo dal settore spaziale, come strumento fondamentale per lo sviluppo economico del Paese e come fonte di innovazione per il miglioramento della competitività, della produttività e dell’occupazione.
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INNOVAZIONE e TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIE
Le attività di ITT si possono sintetizzare principalmente in tre macro-aree: