LUMIO (Lunar Meteoroid Impacts Observer) è una missione ESA per l’esplorazione lunare che verrà realizzata mediante un CubeSat che, operando da una particolare orbita halo nel punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Luna, osserverà e quantificherà i flash provocati dall’impatto di meteoriti con la superficie della parte nascosta del nostro satellite naturale. Ciò consentirà di complementare le osservazioni raccolte dalla Terra e di formulare un primo modello completo ed accurato del flusso di meteoriti in ambiente lunare.
LUMIO si avvarrà di un singolo CubeSat 12 U, equipaggiato con una camera miniaturizzata operante nel visibile e nel vicino infrarosso, con un processore ad alte prestazioni in grado di scansionare le immagini raccolte e selezionare quelle con flash luminosi, così da scaricare a Terra i soli dati utili. Verrà usata propulsione chimica a bordo per realizzare le manovre richieste per trasferire il CubeSat da un’orbita lunare iniziale all’orbita operativa, quindi per mantenerlo su quest’ultima nel corso della missione.
L’Italia, proprio grazie al programma ESA/GSTP Fly, ha un ruolo di leadership nella missione, con particolare riguardo all’analisi di missione, alla GNC, inclusa la sperimentazione di tecniche di navigazione ottica sfruttando il disco lunare, alle operazioni, fornendo il payload e diverse tecnologie di bordo fra cui il meccanismo di orientamento dei pannelli solari (µSADA) e il transponder per le comunicazioni in banda X (C-DST). Partecipano al progetto il Politecnico di Milano (Prime), Argotec, Leonardo, IMT, e Nautilus.
È attualmente in corso la fase B di LUMIO, con il lancio pianificato all’inizio del 2026.