Il troncone centrale del lanciatore cinese “Lunga Marcia”, il 9 maggio scorso, si è presumibilmente (in mancanza di evidenze dirette) inabissato i nel tratto di oceano indiano compreso tra le coste meridionali dell’Arabia Saudita e quelle occidentali dell’Australia, poco dopo aver sorvolato la Calabria nella sua ultima orbita prima di rientrare nell’atmosfera. L’ASI ha partecipato al monitoraggio delle fasi finali dell’evento a fianco del Dipartimento della Protezione Civile con il contributo operativo del centro ISOC (Italian SST Operations Center) della Difesa, incaricato di aggiornare le previsioni di caduta sulla base delle osservazioni dei sensori Europei - previsioni che si sono rivelate in linea con l’accaduto.
Ciò è stato possibile grazie al contributo del radar MFDR operato dalla Difesa presso la sua base di Salto di Quirra in Sardegna, i cui echi sono stati raccolti dai radiotelescopi dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica): la Croce del Nord, nei pressi di Bologna, e il Sardinia Radio Telescope (SRT), vicino Cagliari. In questa fase particolarmente apprezzato è stato il supporto del Politecnico di Milano, nella determinazione dell’orbita dell’oggetto e le osservazioni effettuate con il telescopio SPADE dal Centro di Geodesia Spaziale ASI di Matera.
E’ la prima volta che un evento di questa portata travalica l’ambito nazionale, rientrando nei servizi operativi affidati all’Italia dalla Commissione Europea per il tramite del Consorzio Europeo EUSST, nell’ambito del quale l’ASI figura come “National Entity” in coordinamento con Difesa e INAF.
L’ASI ha partecipato anche alla campagna di rientro del Lunga Marcia organizzata dallo IADC (Inter-Agency Space Debris Coordination Committee) che comprende le maggiori agenzie spaziali mondiali e dove è rappresentata la comunità scientifica nazionale, grazie alle osservazioni effettuate dai telescopi dell’Università La Sapienza e al contributo di INAF e del Politecnico di Milano.
Tutte le attività relative al rientro del Lunga Marcia sono state preparate, seguite e coordinate dall’Ufficio per la sorveglianza degli oggetti spaziali ( SSA/SST) dell’ASI.
La ricostruzione delle ultime fasi della traiettoria del Lunga Marcia con indicate le diverse stime del punto di caduta
La rete di sensori europei coordinata dall’ISOC