Le missioni RODiO e TASTE, selezionate rispettivamente come nona e decima classificata nel bando “Future missioni CubeSat” del programma ALCOR, hanno raggiunto un primo importante traguardo con il superamento della Mission Definition Review, concludendo così con successo la prima milestone di progetto.
Il meeting di chiusura della Mission Definition Review di RODiO si è tenuto la scorsa settimana e ha visto la partecipazione, oltre che dei team dell’ASI, dei rappresentanti del raggruppamento temporaneo d’imprese formato da: Università di Napoli, Thales Alenia Space - Italia, Apogeo Space srl, Telespazio S.p.A., Technology For Propulsion and Innovation (T4i), ALI- Aerospace Laboratory for Innovative components S.c.a r.l., Euro.Soft srl, CNR-ISTEC, Techno System developments srl, SINTEMA Engineering srl.
Grazie all’utilizzo di un cluster di 4 Cubesat che volano in formazione con un satellite più grande (illuminatore), RODiO combina i vantaggi di un sensore distribuito su differenti piattaforme Cubesat con quelli di un radar bistatico che sfrutta un illuminatore di opportunità. RODiO è costituito da un cluster di 4 Cubesat che volano in formazione con un satellite più grande (illuminatore) mantenendo una distanza di alcune decine di km e, allo stesso tempo, volano in formazione tra loro in un inviluppo di alcune centinaia di metri. La missione vuole, inoltre, dimostrare la riconfigurazione veloce della formazione utilizzando un dimostratore di un innovativo propulsore ibrido montato a bordo di uno dei Cubesat.
Il meeting di chiusura della Mission Definition Review di TASTE si è tenuto invece la settimana antecedente e ha visto la partecipazione, oltre che dei team dell’ASI e di INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri, prime del progetto, anche dei rappresentanti degli enti partner del progetto (Politecnico di Milano e INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste).
Lo studio delle lune di Marte è uno degli obiettivi principali per comprendere in particolare l'origine e l'evoluzione del pianeta rosso e più in generale dei pianeti terrestri del Sistema Solare poiché ad oggi non è ancora chiaro come si siano formate le due lune. Per comprendere l'origine e l'evoluzione di Deimos la missione TASTE, ha l'obiettivo principale di studiare la luna marziana, combinando sia osservazioni globali ottenute da un'orbita ravvicinata utilizzando un orbiter 12U che analisi dirette della superficie realizzate tramite un lander 4U.
«Siamo molto soddisfatti del raggiungimento di questo primo traguardo. Il superamento della Mission Definition Review di queste missioni, pongono le fondamenta per la realizzazione da un lato, di un sistema SAR distribuito e miniaturizzato che mira a volare in formazione con un’altra missione dell’Agenzia Spaziale Italiana, la missione Platino-1, e dall’altro del primo Cubesat interplanetario dotato di un lander per l’analisi di campioni di superfice.» - ha commentato Alberto Fedele, Project Manager dell’Agenzia Spaziale Italiana di entrambe le missioni.