Un container ‘hi-tech’ per la messa a punto di sistemi di coltivazione di micro-ortaggi, come ravanello e cavolo verza, in condizioni spaziali. L’innovazione è stata presentata in occasione della quarta Giornata Nazionale dello Spazio ed è stata realizzata presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia. Nell’ambito di tale iniziativa è stato presentato il progetto MICROx2, realizzato mediante un Accordo Attuativo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, con la partecipazione di ENEA, CNR e Università degli Studi di Tor Vergata.
Il progetto MICROx2 punta a realizzare sistemi biorigenerativi per la produzione di cibo fresco ad alto contenuto di fitonutrienti, per il supporto alla vita degli astronauti nelle missioni di lunga durata. La finalità della ricerca MICROx2 è quindi quella di perfezionare un sistema di produzione di micrortaggi, in grado di garantire all’equipaggio una dieta sicura ed equilibrata dal punto di vista nutritivo, e al tempo stesso utile a contrastare gli effetti negativi dovuti alla gravità alterata e ai raggi cosmici. L’innovazione consente inoltre di massimizzare l'uso di risorse limitate nello Spazio e ottimizzare le rese produttive.
Per l’innovativo impianto di coltivazione progettato per essere riproponibile in ambiente spaziale, ENEA ha integrato nella camera di coltivazione apparati di irrigazione e di illuminazione LED, controllati attraverso un sistema ‘smart’ per la diagnostica non distruttiva e il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute e della crescita delle piante e dei parametri ambientali, come umidità, temperatura e concentrazione di CO2.
“Proseguire nella ricerca sulla coltivazione di cibo fresco per lo Spazio è fondamentale sia per migliorare la qualità della vita degli astronauti, che per contribuire alla sostenibilità delle missioni, riducendo la dipendenza dai costanti rifornimenti da Terra”, ha dichiarato Luca Nardi, del Laboratorio Agricoltura 4.0 dell’ENEA. “L’insieme delle tecnologie sviluppate permetteranno di massimizzare l'uso di acqua, fertilizzanti ed energia, che sono limitate nello Spazio, ottimizzando al contempo le rese produttive, la qualità e la sicurezza alimentare, per affrontare le sfide legate alla permanenza prolungata nello Spazio e preparare l'umanità a future esplorazioni oltre la bassa orbita terrestre”.
Istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per sensibilizzare i cittadini italiani sui contributi che lo Spazio può portare al progresso scientifico e tecnologico, la Giornata Nazionale dello Spazio ricorre ogni anno il 16 dicembre per ricordare il lancio nel 1964 del primo satellite artificiale italiano, il San Marco 1.
Il personale in forze presso il Laboratorio Agricoltura 4.0 dell’ENEA è attivo da oltre 10 anni nello sviluppo di metodologie di coltivazione "fuori-suolo" (idroponica e aeroponica) per il ‘vertical farming’, nella valorizzazione di colture protette di ultima generazione e, anche grazie al sostegno dell’ASI, nello sviluppo di tecnologie innovative per l'Agrospazio per il supporto alla vita in ambienti estremi, in linea con le future missioni di esplorazione e colonizzazione umana dello Spazio. Il Laboratorio è impegnato nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per l'Agricoltura 4.0, puntando alla transizione agro-ecologica e digitale delle imprese agricole, alla salvaguardia degli agroecosistemi, all’incremento della resilienza ai cambiamenti climatici e della resistenza a stress biotici e abiotici, con benefici in termini di riduzione degli input di produzione ed emissioni di gas serra. Il Laboratorio promuove inoltre lo sviluppo di nuovi modelli di difesa fitosanitaria.
*Sistemi e tecnologie per la produzione di micro-ortaggi nello Spazio ‘Microgreens x Microgravity’