E’ stato portato nella spazio nel febbraio 2010 a bordo dello Shuttle Endeavour nell’ambito della missione STS-130.
Rispetto ai due nodi Unity e Harmony il Nodo-3 è dotto di alcune particolari facilities quali un tapìs-roulant e vogatore per gli allenamenti quotidiani, un avanzatissimo sistema di ricondizionamento dell’aria e un sistema per distillare l’urina e trasformarla in acqua potabile. Inoltre al Nodo-3 è stata agganciata una speciale finestra chiamata Cupola (v. scheda relativa) che dà astronauti una vista mozzafiato sullo spazio e sulla Terra oltre a permettere di manovrare con più accuratezza il braccio robotico.
Con il Nodo-3, l’Italia può vantare di aver realizzato il 50% dello spazio pressurizzato abitabile dell’intera Stazione Spaziale. Questa “stanza” in più ha permesso di aumentare il numero di ospiti a bordo, dai tre fino a sei o sette astronauti. Tranquility, insieme al predecessore, il Nodo 2 (la cui realizzazione è stata curata dall'ASI e che è stato portato in orbita da Paolo Nespoli nell'autunno del 2007), e alla Cupola, è l'ultimo elemento di scambio tra NASA e ESA: quest'ultima si era impegnata a fornire i tre componenti in cambio del trasporto, da parte degli americani, del laboratorio Columbus, agganciato alla Stazione ISS nel 2008.
Tranquility è dotato del più complesso sistema per la rivitalizzazione dell’aria mai realizzato: attraverso il processo di elettrolisi, il sistema ricicla l’acqua utilizzata dall’equipaggio e genera l’ossigeno necessario alla loro respirazione, mentre l’anidride carbonica sarà smaltita ed eliminata nello spazio. La tecnologia, oltre ad aprire la strada a future missioni di lungo periodo su Luna e Marte, si candida ad avere interessanti ricadute per il riciclo delle acque sulla Terra.