Una selezione di recenti volumi inerenti l’ASI e le attività in cui è coinvolta
Carlo Buongiorno. Lo Spazio di una vita. Intervista al primo Direttore Generale dell'Agenzia Spaziale Italiana
di Enrico Ferrone; prefazione di Jean-Jacques Dordain ed Enrico Saggese; postfazione di Luigi Pasquali e Francesco Depasquale
Vicchio; LoGisma, 2011, 295 p. ISBN 978-88-87621-93-8
«[…] Carlo Buongiorno era nato a Roma il 12 marzo 1930 ed era stato allievo di Luigi Broglio. Si era laureato in Ingegneria Elettronica e in Ingegneria Aeronautica presso l'Università di Roma "La Sapienza" dove successivamente avrebbe svolto la sua attività didattica. Nel 1954 si era trasferito negli Stati Uniti per occuparsi di volo ipersonico e supersonico in qualità di ricercatore presso il Politecnico di Brooklyn. A partire dal 1957, dopo il suo rientro in Italia, si era dedicato all'insegnamento presso l'Università "La Sapienza", dove teneva il corso di Propulsione Aerospaziale. Buongiorno ha affiancato alla docenza un'intensa attività in ambito spaziale, diventando uno dei principali protagonisti del settore spaziale italiano. Dopo aver svolto il ruolo di Segretario Tecnico della Commissione Ricerche Spaziali del CNR, dal1961 si era dedicato - accanto al suo maestro Luigi Broglio - al Progetto San Marco e successivamente fu attivo anche nel processo che portò nel 1975 all'istituzione dell'agenzia spaziale europea (ESA). Buongiorno ha, tra l'altro, ricoperto gli incarichi di Responsabile dell'Ufficio Spazio del Ministero dell'Università e della Ricerca e Capo della Delegazione Italiana presso l'ESA. Il suo lungo e fecondo percorso nel settore spaziale italiano lo ha poi condotto all'ASI, di cui è stato il primo Direttore Generale. In questa veste Buongiorno ha portato al successo numerosi progetti e missioni, tra cui si ricordano ITALSAT 1 e 2, IRIS LAGEOS e TSS.».
di Marcello Spagnulo, Ettore Perozzi. Giunti Editore; settembre 2009; ISBN 9788809743311; pp. 192.
L'esplorazione dello Spazio è storia recente dell'umanità. Il primo satellite artificiale costruito dall'uomo è stato lanciato nello spazio nel 1957; nel 1964 anche l'Italia ha lanciato in orbita intorno alla Terra un satellite progettato e costruito in Italia; nel 1969 il primo uomo ha camminato sulla superficie lunare; nel 1981 lo Space Shuttle ha iniziato i suoi voli che ancora oggi continuano e nel 2001 la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) è diventata la casa spaziale di tanti astronauti di diverse nazionalità. Oggi l'uomo progetta di tornare sulla Luna e poi di andare su Marte, per stabilire nuovi avamposti abitati e costruire nuovi sogni per le future generazioni. In questo libro, le immagini che raccontano dell'avventura spaziale ci accompagnano attraverso la storia degli ultimi cinquant'anni, offrendoci uno scorcio sul lavoro di migliaia di uomini e donne che, con coraggio e immaginazione, hanno aperto nuovi orizzonti sul futuro dell'umanità.
L’Agenzia Spaziale Italiana. Tra stato innovatore e dimensione europea.
di Matteo Landoni
Il Mulino gennaio 2018 ISBN: 9788815274557 pp. 210
Basandosi su fonti archivistiche, Matteo Landoni ricostruisce la storia delle istituzioni italiane nel settore spaziale, dagli esordi pioneristici fino alla creazione dell'Agenzia Spaziale Italiana. Il libro offre dunque una panoramica completa sulle origini della politica spaziale del nostro paese, dalle motivazioni industriali fino ai risvolti internazionali, fondati sull'accesso ai programmi di collaborazione scientifica e tecnologica e sulla cooperazione con partner europei e americani. Fra i temi affrontati, la trasformazione della società industriale che fa da sfondo alla corsa allo spazio, gli strumenti di sostegno al settore, le scelte politiche che hanno condotto alla creazione dell'ASI - i cui primi vent'anni di attività sono confrontati con l'operato dei partner europei -, ponendone in rilievo il ruolo di strumento politico per inserire i'Italia e le sue imprese nella rete di scambio tecnologico internazionale. È inoltre sottolineata la mutazione dei rapporti tra politica e industria, rendendo esplicito il passaggio problematico tra declino del sistema delle partecipazioni statali e nuove forme di intervento fondate sugli intermediari dell'innovazione, in favore di obiettivi di interesse nazionale
Geopolitica dell'esplorazione spaziale. La sfida di Icaro nel terzo millennio
di Marcello Spagnulo.
Prefazione di Luca Parmitano. Postfazione di Carlo Pelanda.
Rubbettino, giugno 2019, ISBN: 9788849858327 pp. 254.
Da settant’anni l’umanità ha cominciato a esplorare lo Spazio, dodici astronauti hanno calpestato il suolo lunare e una decina di sonde hanno percorso i miliardi di chilometri che ci separano da Saturno o da Plutone, fotografando mondi sconosciuti che ci appaiono come surreali immagini oniriche. Affermare che l’uomo abbia conquistato lo Spazio equivale a dire che il genere umano ha compreso il motivo della sua presenza nell’Universo. Semplicemente, non è vero. Le conquiste dell’esplorazione spaziale sono state invece la scoperta dell’immensa fragilità del nostro pianeta e della nostra stessa vita su di esso. Ma i satelliti e le stazioni spaziali hanno permesso anche un altro tipo di conquista, per la supremazia politica ed economica sulla Terra. La conquista, cioè, di un dominio geopolitico terrestre con strumenti extraterrestri. L’esplorazione dello Spazio ha percorso traiettorie disegnate dalle ambizioni scientifiche ma, soprattutto, da quelle politiche. Per mezzo secolo, il bipolarismo USA/URSS ha segnato la “Corsa alla Luna”, e il sogno millenario di calpestarne il suolo è stato la cortina ideale per mascherare il confronto militare che spingeva l’uomo lontano dalla sua casa terrestre. Poi, con il predominio degli Stati Uniti sulla Terra, l’ordine geopolitico sembrava aver trovato un suo equilibrio anche nel Cosmo. Oggi nuovi attori come la Cina si uniscono a Russia e Stati Uniti nella “Corsa allo Spazio” per imporre il proprio ruolo geopolitico sulla Terra, mentre i paesi europei sembrano smarrire il loro peso politico globale. L’esplorazione spaziale del nuovo secolo sta per assumere forme che oggi sembrano fantascientifiche, ma che diventeranno reali. Le minacce informatiche del Cyberspazio, invisibili ai nostri occhi, si uniranno a quelle, visibili, del Cosmo dove stazioni spaziali con armi laser e missili ipersonici sovrasteranno i sogni ingenui, seppur genuini, di sbarcare su Marte e di colonizzare altri mondi.