Il progetto di potenziamento del Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) entra in una fase decisiva. La stazione, situata a San Basilio (Cagliari), condivide con il Sardinia Radio Telescope (SRT) parte dei sistemi e delle infrastrutture, e si sta dotando dell’equipaggiamento necessario a completare le capacità di ricezione proprie di una stazione per missioni Near Earth e Deep Space a standard internazionale. Il SDSA sarà così in grado di supportare missioni lunari e interplanetarie di esplorazione robotica e umana, oltre a fornire un contributo di rilievo allo svolgimento di ambiziosi esperimenti scientifici.
Il progetto, attualmente ad un anno dal kickoff, è in fase avanzata della Critical Design Review, la terza milestone del progetto, momento chiave per la validazione delle scelte progettuali e la definizione dettagliata delle soluzioni tecniche necessarie per rendere operativa la nuova infrastruttura.
Il Work Package 1310 (WP1310), all’interno della proposta PNRR, è il cuore delle attività di sviluppo della capacità spaziale del radiotelescopio SRT e vede come primo contraente Telespazio S.p.A., affiancata da una rete di subcontraenti di eccellenza quali OHB-DC, Nautilus e l’Università di Bologna.
Il SDSA, che già dispone di alcuni equipaggiamenti e di un centro di controllo, opera in banda X (8,4–8,5 GHz) ed è già stata utilizzato in attività come il “Cassini Grand Finale”, che ha seguito le fasi finali della sonda Cassini, misure di stabilità doppler con la sonda Juno e il tracciamento di missioni su Marte.
Il potenziamento di SRT nell’ambito di EMM prevede:
- Sviluppo di due nuovi percorsi ottici di Beam Wave Guide (BWG) con quattro ricevitori criogenici (X e Ka per lo spazio profondo, X e K per missioni lunari ed entro 2 milioni di km);
- Aggiornamento dell’infrastruttura di antenna e dei suoi impianti per l’installazione dei nuovi sistemi e sotto-sistemi sviluppati all’interno della proposta oltre a nuovi sistemi di acquisizione ed elaborazione del dato digitale sia per scopi operativi che scientifici;
- Studi per l’aggiornamento dei software di controllo antenna e gestione della stazione;
- Progetti preliminari dedicati al backup dell’autonomia e potenziamento del servizio fornito dagli attuali sistemi di riferimento tempo/frequenza e al monitoraggio atmosferico;
- Progetto preliminare di costruzione di nuovi locali (Centro elaborazione dati), opportunamente schermati per la riduzione delle interferenze radio, che ospiteranno apparecchiature e infrastruttura di rete, con sistemi di climatizzazione e cablaggio dedicati;
- Sviluppo di capacità di Flight Dynamics per la pianificazione e il tracciamento delle missioni.
Inoltre, grazie alla proficua collaborazione con il CNR in particolare con l’IEIIT di Torino, nelle attività del work package 1310, è previsto lo studio di fattibilità e lo sviluppo della feed system passivo di un futuro radiometro integrato per il monitoraggio vapor d’acqua atmosferico, il quale sarà la base per successivi sviluppi tecnologici e scientifici nell’ambito della caratterizzazione dell’atmosfera del sito.
Il Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) si prepara a ricevere segnali anche in doppia frequenza da missioni nello spazio profondo, lunari e interplanetarie, garantendo supporto sia sul piano operativo sia su quello scientifico. Il nuovo equipaggiamento avrà la capacità di supportare le più importanti missioni di esplorazione spaziale attualmente operative, nonché le future missioni e infrastrutture lunari.
Il risultato del lavoro svolto nell’ambito di EMM, arricchito da ulteriori attività ed equipaggiamenti finanziati con fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, consentirà di completare l’Infrastruttura di Ricerca (IR) SDSA, di livello internazionale. Questa sarà in grado di supportare le missioni spaziali e di promuovere attività di ricerca congiunta con la comunità scientifica, offrendo ampie opportunità di collaborazione a livello nazionale e internazionale.