“Chi si prende cura di satelliti e astronavi dello spazio?” disponibile su AsiTv, YouTube e sui canali social dell'Agenzia

04 Novembre 2025

Cosa succede quando un satellite smette di funzionare? Fino ad oggi, anche un piccolo malfunzionamento poteva determinare la fine operativa di un veicolo spaziale. In un futuro prossimo, grazie ai Servizi in Orbita, noti anche come In-Orbit Servicing (IOS)  non sarà più così. I Servizi in Orbita, potendo aumentare la vita operativa di un satellite, contribuiscono a ridurre anche i detriti, e quindi a rendere l’attività umana nello Spazio più sostenibile.  

E' questo il tema del secondo episodio de 'Lo Spazio In Tasca', la nuova miniserie ideata e raccontata da Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il format accompagna il pubblico in un viaggio che connette orbite, satelliti, missioni e intelligenza artificiale, raccontando come l’esplorazione dello Spazio sia ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e mettendo in luce il ruolo di primo piano svolto dall’Italia in questo settore.

Il prossimo episodio “L’Italia nel Sistema Solare” sarà online il 18 novembre.

Gli episodi successivi saranno pubblicati ogni due settimane e offriranno nuove prospettive e curiosità sullo Spazio e sulle sue ricadute sulla Terra. La miniserie si concluderà il 16 dicembre, in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio.

Guarda e scarica l'episodio 2: “Chi si prende cura di satelliti e astronavi dello spazio?”


Guarda e scarica l'episodio 1: " E se si spegnessero i satelliti?"


Servizi in Orbita: i “meccanici dello Spazio” che rendono le missioni più sostenibili
Nello Spazio, come sulla Terra, nulla è eterno. Satelliti, sonde e veicoli spaziali, dopo anni di attività, possono esaurire il carburante, subire guasti o necessitare di essere riconfigurati per svolgere nuovi compiti. Ma cosa succede a un satellite che ha bisogno di assistenza? Fino a oggi, anche un piccolo malfunzionamento poteva determinare la fine operativa di un veicolo spaziale. In un futuro prossimo, grazie ai Servizi in Orbita, noti anche come In Orbit Servicing (IOS) non sarà più così. Gli IOS portano nello Spazio nuove capacità tecnologiche che promettono di cambiare il modo in cui costruiamo, gestiamo e manteniamo le infrastrutture spaziali, aprendo la strada verso un futuro più sostenibile e sicuro.

Cosa sono i Servizi in Orbita
Immaginiamoli come dei meccanici spaziali: satelliti robotizzati capaci di avvicinarsi, agganciarsi e operare su altri satelliti o veicoli. Possono rifornirli, ripararli, sostituire componenti, stabilizzarli, spostarli su nuove orbite o accompagnarli nel loro fine vita in sicurezza. Grazie a queste capacità, i Servizi in Orbita non solo prolungano la vita operativa dei satelliti, ma contribuiscono anche a ridurre la quantità di detriti spaziali, rendendo le attività umane nello spazio più sostenibili e responsabili.

IOS Demo Mission: la missione italiana che apre una nuova era
L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è oggi alla guida di un progetto ambizioso: la IOS Demo Mission, una missione del valore di circa 300 milioni di euro finanziata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’obiettivo è sviluppare, qualificare e testare in orbita un veicolo servicer robotizzato in grado di eseguire operazioni complesse su un satellite “target” in orbita bassa terrestre (LEO).
La missione prevede il lancio di due satelliti:
· Servicer → dotato di sistemi di navigazione autonoma, un braccio robotico multifunzionale, sensori ottici e lidar per il riconoscimento del target, e interfacce di aggancio universali per operare su diversi veicoli.
· Target → un satellite passivo progettato per simulare un veicolo reale, con marcatori e punti di presa per consentire al servicer di eseguire manovre di rendez-vous, attracco e manutenzione.
Durante la missione dimostrativa, il servicer effettuerà una serie di test operativi sul target, configurato sia in modalità cooperativa che non cooperativa:
· ispezione e diagnostica a distanza;
· avvicinamento autonomo e aggancio controllato;
· rifornimento;
· riparazione e rilascio controllato del target
· relocation
· de-orbiting del target (rimozione attiva di detriti)

Si tratta della prima missione europea a validare in orbita un insieme così complesso di manovre di In-Orbit Servicing, un passo essenziale verso future missioni commerciali di manutenzione, rimozione di detriti e gestione sostenibile dell’ambiente orbitale.

Il progetto è coordinato da Thales Alenia Space Italia (capofila del Raggruppamento Temporaneo d’Impresa) insieme a Leonardo, AVIO, D-Orbit e Telespazio, sotto la supervisione dell’ASI. Il team ha recentemente superato la System Preliminary Design Review (S-PDR), una tappa chiave che certifica la maturità del progetto e apre la strada alla Critical Design Review prevista per la fine del 2025.

Una rete europea per l’assistenza in orbita

Oltre alla IOS Demo Mission, l’Italia è protagonista di altri programmi promossi dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), come RISE, Space Rider e SpEye, S-ROC ed e-Inspector, che mirano a creare una rete europea di infrastrutture e capacità di supporto e assistenza in orbita. In ambito nazionale, l’Agenzia Spaziale Italiana ha già completato la missione del piccolo satellite Iperdrone 0 che ha validato concetti operativi di rendez-vous e ispezione. Questi progetti consolidano la leadership italiana nel settore e gettano le basi per un’economia spaziale autonoma, circolare e sicura.

Verso un futuro più sostenibile

Lo spazio non è solo un luogo da esplorare. È un ecosistema da proteggere, curare e rendere più efficiente. Le tecnologie di In Orbit Servicing rappresentano un passo decisivo in questa direzione, inaugurando una nuova era di sostenibilità e innovazione tecnologica.

Approfondimento tecnico – IOS Demo Mission in dettaglio

Nome completo: In Orbit Servicing Demonstration Mission (IOS Demo Mission) Agenzia: Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Capofila industriale: Thales Alenia Space Italia Partner principali: Leonardo, AVIO, D-Orbit, Telespazio Finanziamento: ~300 milioni € (PNRR – Missione 4I Componente 2 Investimento 4 “Tecnologie satellitari ed economia spaziale”) Obiettivo principale: dimostrare in orbita le capacità manutenzione, assembly, refueling, relocation e debris removal . Orbita operativa: LEO (Low Earth Orbit) Timeline prevista:

· 2026 → Critical Design Review (CDR)
· 2026-2027 → Integrazione e test a terra
· 2027-2028 → Lancio e dimostrazione in orbita

Risultato atteso: validare le capacità europee di In-Orbit Servicing e aprire la strada a missioni operative istituzionali e commerciali di manutenzione, assembly, refueling, relocation e debris removal.


Tutti gli episodi di "Lo Spazio in Tasca":

Episodio 1: E se si spegnessero i satelliti? - 21 ottobre

Episodio 2: Chi si prende cura di satelliti e astronavi dello spazio?” - 4 novembre

Episodio 3: “L’Italia nel Sistema Solare” - 18 novembre

Episodio 4: “Quanto Spazio c’è nella tua giornata?” - 2 dicembre

Episodio 5: “L’AI nello Spazio” - 16 dicembre

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