Lo studio frutto di un accordo tra l’ASI e l’Università Federico II di Napoli

04 Aprile 2024

Dalle attività di monitoraggio della salute degli astronauti possono derivare positive ricadute per la salute della collettività. Ne è un esempio uno studio relativo alla diagnosi precoce di malattie neurodegenerative condotto nell’ambito di un accordo di collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Università Federico II di Napoli – Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale.

L’accordo, dedicato alle attività di "Sviluppo di tecnologie innovative relative alla Salute nello spazio", sta fornendo importanti risultati di ricerca innovativa che sono stati pubblicati su Biosensors and Bioelectronics, un’importante rivista di settore. Il paper illustra la possibilità di rilevare biomarcatori precoci di insorgenza di malattie neurodegenerative con un semplice test delle urine. Questi studi aprono la strada per fissare nuovi standard di screening delle malattie neurodegenerative nella popolazione.

“È da notare che l'applicazione della tecnica definita nell’ambito dell’accordo non è limitata alla sola neurodegenerazione, ma potrà estendersi anche al rilevamento di altri tipi di biomarcatori presenti nei fluidi biologici in basse quantità – spiegano Francesca Ferranti e Silvia Mari, della Direzione Scienza e Ricerca dell’ASI – Ed è ampiamente documentato che le malattie neurodegenerative possono essere trattate efficacemente solo se diagnosticate precocemente. In questo contesto – proseguono le due esperte - i cambiamenti strutturali di alcune biomolecole come la Tau, sembrano giocare un ruolo chiave nel meccanismo di neurodegenerazione diventando obiettivi idonei per una diagnosi precoce”.

“In questo test mostriamo per la prima volta il rilevamento dei preaggregati della proteina Tau nelle urine artificiali a livello femto-molare, attraverso l'effetto di concentrazione della tecnica piroelettroidrodinamica del getto (p-jet) – spiega Pier Luca Maffettone, responsabile del gruppo di ricerca dell’Università Federico II - Abbiamo dimostrato un'eccellente curva di calibrazione lineare con un limite di rilevamento di 130 fM. Inoltre, per la prima volta riveliamo la stabilità della struttura della proteina dopo l'applicazione del p-jet attraverso un'approfondita indagine spettroscopica”.

“Nonostante ci si possa avvalere di un ampio spettro di tecniche standardizzate per studiare gli oligomeri intermedi, le principali neurotossine per la progressione delle patologie neurodegenerative, esse sono costose, laboriose, nonché poco sensibili – commenta Concetta di Natale, ricercatrice dell’Università di Napoli - Il nostro p-jet, invece, si è dimostrato molto sensibile, versatile, ed in grado di utilizzare volumi di campione estremamente ridotti. Potrebbe senz’altro rappresentare una soluzione efficace ed innovativa non solo per il rilevamento e il monitoraggio di marcatori proteici ma anche di contaminanti alimentari o inquinanti ambientali”.

I risultati di questo lavoro si basano su una tecnologia completamente nuova. “In parole semplici, usiamo un campo elettrico localizzato a livello microscopico per accumulare minuscole goccioline di fluido corporeo per incrementare in modo significativo il livello di segnale emesso dalle molecole di interesse”, commenta Simonetta Grilli che collabora al progetto insieme ad altri ricercatori dell’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti del CNR della sede di Pozzuoli.

“Le attività di ricerca che, come in questo caso, partono dall’esigenza di monitorare la salute degli astronauti, intervenendo tempestivamente con una diagnosi altamente sensibile – dichiara Tanya Scalia, Responsabile Ufficio Trasferimento Tecnologico dell’ASI - possono avere significative ricadute in ambito terrestre, portando a progressi rilevanti nel migliorare la cura dei pazienti, l’accuratezza diagnostica e consentendo nuove modalità di trattamento. Questa cross-fertilisation di idee e tecnologie tra campi apparentemente disparati evidenzia l’importanza della collaborazione interdisciplinare nel guidare l’innovazione”.

‣ Ultime Notizie

MERCOLEDÌ 03 SETTEMBRE 2025

Notte Europea dei Ricercatori 2025: all’Agenzia Spaziale Italiana un viaggio nel Tempo tra scienza, spazio e curiosità ‣

Il 26 settembre dalle ore 18:00 l'Agenzia apre le porte con un programma ricco di esperienze immersive, musica, laboratori e incontri dal vivo per ragazzi e curiosi di tutte le età MORE...

LUNEDÌ 01 SETTEMBRE 2025

ASI al SELM 2025 in Sudafrica: lo spazio come catalizzatore dello sviluppo globale inclusivo ‣

Foto di gruppo del G20

Il convegno è in corso nell'ambito del G20
MORE...

VENERDÌ 22 AGOSTO 2025

LICIACube: l’impatto dei detriti generati da DART è stato dirompente ‣

Nuovi studi effettuati sulle immagini scattate dal cubesat dell'ASI suggeriscono che l'espulsione dei detriti ha fornito all'asteroide Dimorphos il triplo dell'energia generata dall'impatto col veicolo NASA MORE...

MARTEDÌ 19 AGOSTO 2025

In ricordo del Prof. Francesco Canganella ‣

Pioniere della ricerca microbiologica italiana sulla Stazione Spaziale Internazionale
MORE...

GIOVEDÌ 07 AGOSTO 2025

L’Italia va su Marte ‣

L'Agenzia Spaziale Italiana e SpaceX hanno firmato un accordo senza precedenti per trasportare esperimenti italiani sulle prime missioni Starship destinate a trasportare payload commerciali sul pianeta rosso.

Lo annuncia il presidente dell’ASI, Teodoro Valente. I carichi utili includeranno, tra gli altri, un esperimento sulla crescita delle piante, una stazione di monitoraggio meteorologico e un sensore di radiazioni. L’obiettivo è quello di raccogliere dati scientifici durante la fase di volo interplanetario di circa sei mesi che la Starship effettuerà dalla Terra a Marte e successivamente verso la superficie marziana. L'Italia continua a essere all'avanguardia nella tecnologia spaziale, avvicinando sempre più l'esplorazione umana della Luna, di Marte e oltre.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: "Il Made in Italy su Marte. Premiata nostra strategia". 

"Il Made in Italy su Marte. Un risultato che conferma, ancora una volta, la nostra strategia volta a rafforzare l’industria nazionale, valorizzare il talento italiano e consolidare la presenza del nostro Paese nei grandi programmi di esplorazione spaziale". Lo ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali, sen. Adolfo Urso, commentando l’utilizzo di tecnologie Made in Italy nelle missioni Starship dedicate al trasporto di carichi verso il pianeta rosso, frutto dell'accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e SpaceX.