ENVISAT (ENVironmental SATellite) è stata una missione di Osservazione della Terra dell’ESA attiva per 10 anni. Il satellite, erede dei due ERS, è stato lanciato il 1° marzo 2002 dallo spazio porto di Kourou in Guyana francese, a bordo di un vettore Ariane 5, ed è rimasto attivo fino all’8 aprile 2012, giorno in cui le comunicazioni con le stazioni di terra si sono interrotte; il 9 maggio 2012 l’ESA, dopo numerosi tentativi di riprendere i contatti e individuare le cause del silenzio, ha dichiarato che la missione era ufficialmente conclusa.
Collocato in un’orbita polare eliosincrona, a circa 790 chilometri dalla Terra, ENVISAT era stato progettato per studiare e monitorare l’ambiente della Terra a vari livelli: locale, regionale e globale. Nello specifico, gli obiettivi del satellite sono stati: monitoraggio delle risorse della Terra (rinnovabili e non), studio della struttura e delle dinamiche della crosta e dell’interno del nostro pianeta e supporto a servizi meteorologici già attivi. Gli ambiti in cui i dati raccolti dal satellite hanno fornito un notevole contributo sono: climatologia, meteorologia, chimica dell’atmosfera, idrologia, tutela dell’ambiente, del terreno e della copertura vegetale.
ENVISAT aveva a bordo una suite di 9 strumenti, alcuni dei quali erano versioni avanzate di quelli in dotazione a ERS-1 ed ERS-2, come il radiometro avanzato AATSR (Advanced Along Track Scanning Radiometer) e il radar avanzato ad apertura sintetica (ASAR).
Come avvenuto per ERS-1 ed ERS-2, l’ASI è stata coinvolta anche in questa missione per il trattamento dei dati acquisiti da ENVISAT presso le strutture I-PAF e I-PAC, situate nel proprio Centro di Geodesia Spaziale a Matera.