Il Centro ASI per la gestione e l'analisi dei dati scientifici

Lo Space Science Data Center è un'infrastruttura di ricerca dell'Agenzia Spaziale Italiana che trae le sue origini nei primi anni ’90 con il Data Center del satellite per astronomia X BeppoSax e che si è successivamente evoluto nell’ASI Science Data Center (ASDC), fondato nel 2000 come infrastruttura multi-missione collegata alla gestione e sfruttamento dei dati per l’astrofisica delle alte energie.

Recentemente il centro ha allargato le proprie attività per incorporare diverse branche delle scienze spaziali, come la fisica stellare, le scienze planetarie e esoplanetarie, modificando il suo nome in quello attuale nel 2016.

Nell’ambito di una riorganizzazione interna dell’ASI e di nuove missioni e opportunità che si stanno concretizzando per il prossimo futuro, SSDC mira ad espandere ulteriormente i propri interessi, andando ad includere anche la branca delle scienze della vita, in particolare per gli aspetti riguardanti le missioni umane nello spazio (ISS ed esplorazione umana di Luna e Marte) e di astrobiologia.

Gli obiettivi principali di SSDC sono l’archiviazione, l’analisi e la disseminazione di dati di missioni spaziali, insieme allo sviluppo di tool scientifici per estrarre informazioni scientifiche di alto livello da essi e in quest’ambito partecipa anche direttamente ad una serie di missioni, in particolare per quanto riguarda la scrittura di software ufficiale di missione o l’archiviazione e la conservazione del dato, illustrate di seguito.

La peculiarità di SSDC è il suo “approccio operativo” che coinvolge il mondo dell’industria e della ricerca, tramite accordi e contratti predisposti allo scopo e attualmente, il centro conta sull’apporto, oltre che di personale ASI, anche di personale INAF, INFN e Telespazio/SERCO.

Questo approccio ha permesso lo sviluppo di tool software focalizzati sulle reali necessità della comunità scientifica di riferimento, per la quale alcuni di questi tool e cataloghi sono diventati fondamentali, ad esempio:

· MATISSE

· Gaia Portal

· SED Builder

· ExoplAn3T

· Cosmic Ray Database

· AGILE LV3 data analysis

· Sky Explorer

· Multi Mission Interactive Archive

· Multi Catalog Search

· Mini-EUSO UV Map Tool

 

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Lo annuncia il presidente dell’ASI, Teodoro Valente. I carichi utili includeranno, tra gli altri, un esperimento sulla crescita delle piante, una stazione di monitoraggio meteorologico e un sensore di radiazioni. L’obiettivo è quello di raccogliere dati scientifici durante la fase di volo interplanetario di circa sei mesi che la Starship effettuerà dalla Terra a Marte e successivamente verso la superficie marziana. L'Italia continua a essere all'avanguardia nella tecnologia spaziale, avvicinando sempre più l'esplorazione umana della Luna, di Marte e oltre.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: "Il Made in Italy su Marte. Premiata nostra strategia". 

"Il Made in Italy su Marte. Un risultato che conferma, ancora una volta, la nostra strategia volta a rafforzare l’industria nazionale, valorizzare il talento italiano e consolidare la presenza del nostro Paese nei grandi programmi di esplorazione spaziale". Lo ha dichiarato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata alle Politiche spaziali e aerospaziali, sen. Adolfo Urso, commentando l’utilizzo di tecnologie Made in Italy nelle missioni Starship dedicate al trasporto di carichi verso il pianeta rosso, frutto dell'accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e SpaceX.