Presentato allo SmallSat, Power Suite Curie servirà per missioni come HENON, il programma finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e con il supporto dell’Agenzia Spaziale Europea

08 Agosto 2025

Un cuore elettrico in miniatura, resistentissimo, in grado di diffondere energia e portare satelliti di piccole dimensioni, anche in condizioni estreme e di fronte a radiazioni solari, in punti dell’Universo molto distanti dalla Terra e finora inesplorati. Per studiare e monitorare, ad esempio, il “meteo” spaziale, e le sue ricadute sulle nostre vite. Tutto questo è Power Suite Curie, una innovativa e avveniristica tecnologia sviluppata dall’italiana Argotec - azienda leader nella realizzazione di satelliti e dei suoi sottosistemi – che è destinata a ridefinire il futuro delle missioni spaziali nel deep space. La novità, che rappresenta un grandissimo passo in avanti per il mercato mondiale dello space tech, sarà presentata con un paper tecnico da Argotec allo Small Satellite Conference di Salt Lake City (10-13 agosto 2025), una delle principali conferenze di riferimento a livello mondiale dedicata al futuro dello Spazio.

Power Suite Curie è una PCDU (Power Conditioning and Distribution Unit) di nuova generazione, dunque appunto un “cuore elettrico” di satelliti, di piccolissime dimensioni, progettato per gestire la potenza elettrica a bordo di satelliti per molto tempo e in condizioni estreme, ovvero nello spazio profondo – a oltre 24 milioni di km dalla Terra – ed esposto a radiazioni. La Power Suite Curie nasce da un progetto di co-engineering con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e segna un salto decisivo, destinato ad ampliare in modo significativo le capacità della Space Industry internazionale: l’obiettivo è offrire una tecnologia in grado di abilitare missioni pionieristiche, orientate allo spazio profondo e allo Space Weather Monitoring.

Curie presenta un design miniaturizzato, compatto e modulare, capace di adattarsi a diverse piattaforme satellitari. A queste caratteristiche si aggiungono prestazioni tecniche all’avanguardia: una resistenza alle radiazioni senza precedenti, una vita operativae una gestione della potenza molto elevata. Tutte queste caratteristiche permettono a Curie di essere il centro energetico di HENON: la missione che, a fine 2026, partirà alla volta del Sole, allontanandosi fino a 24,6 milioni di chilometri dalla Terra, per raggiungere l’inesplorata Distant Retrograde Orbit (DRO). Durante il suo viaggio solitario di oltre un anno, Curie garantirà energia e affidabilità al satellite, mantenendo operative le funzioni vitali dei suoi sottosistemi. Raggiunta l’orbita finale, HENON inizierà le osservazioni dello Space Weather: proprio quando vi sarà massima esposizione alle radiazioni, per registrare dati decisivi allo studio delle attività solari e segnalare eventi critici in near-real time.  

HENON è il dimostratore tecnologico che darà vita a una delle missioni più ambiziose e affascinanti attualmente in fase di sviluppo. È realizzato nell’ambito del General Support Technology Programme (GSTP) – elemento “Fly” – dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), grazie al finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) tramite il programma ALCOR, insieme al contributo del Regno Unito e della Finlandia. Il progetto abiliterà nuove frontiere nelle applicazioni spaziali, con soluzioni più competitive e performanti per future costellazioni nello spazio profondo.

Argotec vanta un’importante reputazione internazionale, ottenuta grazie a storiche missioni nel Deep Space e all’heritage maturato con VOLTA, la PCDU realizzata per i programmi LICIACube e ArgoMoon: traguardi che hanno consacrato l’azienda come l’unica al mondo ad avere due satelliti di piccole dimensioni operativi contemporaneamente nello Spazio profondo, nonché quella con l’oggetto italiano più lontano – ben 14 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Con la nascita di Curie, questi primati saranno ulteriormente superati, grazie a HENON e altre missioni, volte alla vita sul nostro Pianeta e alla comprensione del Deep Space e delle sue dinamiche.

“Curie rappresenta un cambio di paradigma per l’industria spaziale italiana e internazionale - commenta David Avino, CEO di Argotec - con questa tecnologia abiliteremo missioni di esplorazione robotica di nuova generazione, capaci di portare la ricerca scientifica oltre i confini attuali. Abbiamo una squadra incredibile, che ci mostra quotidianamente quanto innovazione, visione e collaborazione possano scrivere il futuro dello Spazio, superando limiti pregressi. Siamo orgogliosi di portare avanti il nostro know how e di potenziarlo al servizio della Scienza: il Deep Space è la nostra storia, è ciò che ci ha reso quello che siamo oggi ed è una sfida che torniamo a percorrere insieme a ESA e ASI, partner solidi in tanti anni di successo e programmi su cui abbiamo lavorato”.

In alto: il Sole (Crediti: Solar Orbiter/EUI Team; PHI Team; Metis Team; SoloHI Team /ESA & NASA) 

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