LARES è stato selezionato nel 2007 da ESA per essere il payload del primo volo di VEGA

15 Febbraio 2022

Ricorre in questi giorni il decimo anniversario da quando il satellite LARES di ASI è stato rilasciato in orbita dal lanciatore Vega in occasione del proprio volo inaugurale. Il “Laser Relativity Satellite - LARES”, ideato dal Principal Investigator Ignazio Ciufolini, progettato dal team del prof. Antonio Paolozzi della Scuola di Ingegneria Aerospaziale della Sapienza di Roma e realizzato dalla ditta OHB Italia di Milano, è un satellite di tipo cannonball, quindi con un corpo sferico di lega metallica e con incastonati in superficie i retroriflettori o CCR (Cube Corner Retroreflector), che lo rendono un bersaglio riflettente perfetto per i laser come quello del Centro di Geodesia Spaziale CGS “G. Colombo” di ASI a Matera. È progettato per avere una orbita poco sensibile rispetto ai disturbi non gravitazionali e da dieci anni fornisce una ampia gamma di dati, utilizzabili per misure relativistiche ma anche in altri settori come quelli della geodesia spaziale. Grazie alle proprie caratteristiche il LARES è stato selezionato nel 2007 da ESA per essere il payload del primo volo del nuovo lanciatore europeo, ma dall’evidente cuore italiano, il Vega, avvenuto proprio alla metà di Febbraio del 2012.

“In quella occasione operavo da responsabile tecnico del LARES per l’Agenzia – ci dice Simone Pirrotta, oggi Program Manager ASI della missione LARES2, in preparazione per il lancio nel 2022 – ed è stata una esperienza indimenticabile, dal punto di vista professionale ed umano. La missione aveva una forte connotazione nazionale anche lato lanciatore e così, quando il volo si è rivelato un completo successo, la festa al Centre Spatial Guyanais di Kourou è stata doppia! Speriamo di poterla replicare presto, con il lancio del LARES2 come primo passeggero per il volo inaugurale di VEGA C, previsto per i prossimi mesi”. Nel team ASI di LARES nel 2011 anche Alessandro Gabrielli, con il ruolo di responsabile delle interfacce tra il satellite e il lanciatore.

Molti sono i protagonisti di quella avventura che lo saranno anche del secondo capitolo: tra questi Alessandro Bursi, Ingegnere di Sistema per LARES e adesso Project Manager del LARES2 System per la ditta OHB, che anche per questa missione cura lo sviluppo del sistema di ritegno e rilascio del satellite non appena il lanciatore avrà raggiunto l’orbita di destinazione. “LARES è stata una delle esperienze lavorative più intense e formative che abbia mai affrontato” riporta Bursi “Adesso anche il LARES2 system è pronto per il volo con VEGA C, sono emozionato per il lancio come la scorsa volta! Questo sequel avrà lo stesso successo del primo capitolo”.

Altro testimone oculare di quelle giornate memorabili è il prof. Antonio Paolozzi “Non ci sono parole per descrivere le emozioni durante il lancio. E’ stata bellissima la condivisione dell’entusiasmo con tutti i tecnici che incitavano dalla collina di osservazione “Agami” il lanciatore ad andare sempre più su. Nonostante fossimo all’equatore si stava bene, forse perché a Roma nevicava! Per il team di LARES la tensione si è protratta per altri quattro giorni quando finalmente si è ricevuto il primo segnale laser riflesso dal satellite, quattro giorni dopo l’immissione in orbita”.

Difatti, subito dopo l’iniezione nell’orbita finale, l’ILRS (International Laser Ranging Service) ha cominciato a seguire LARES con la tecnica SLR (Satellite Laser Ranging) permettendo subito una determinazione orbitale di grande accuratezza. “Val la pena di ricordare che il Matera Laser Ranging Observatory, sito presso il CGS ASI di Matera è l’osservatorio che sin dall’inizio ha generato i dati di inseguimento più precisi (a livello subcentimetrico) dell’intera rete mondiale. Il tracking di LARES è ancora oggi ad alta priorità” ci dice Giuseppe Bianco, Project Scientist di LARES per ASI.

Tra le curiosità e i propri primati, LARES annovera il fatto di essere l’oggetto orbitante più denso del Sistema Solare, in virtù della sua composizione a base di una speciale lega di tungsteno.

"Grazie a dieci anni di osservazioni del satellite LARES, abbiamo verificato con grande precisione un sottile ma fondamentale fenomeno previsto circa cento anni fa dalla teoria della relatività generale di Einstein, il trascinamento dello spazio-tempo dovuto alla rotazione di un corpo, nel nostro caso la rotazione della Terra. Il prossimo LARES 2 verificherà con un'accuratezza senza precedenti questo ed altri fenomeni della relatività generale" conclude il prof. Ignazio Ciufolini, del Centro Fermi di Roma.

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