Il trasferimento tecnologico consiste nella valorizzazione economica della conoscenza per favorire la crescita economica, attraverso la trasformazione della conoscenza prodotta dalla ricerca in conoscenza utile ai fini produttivi. Le attività di trasferimento tecnologico sono comunemente classificate in due tipologie: “da spazio a terra” (spin-out) e “da terra a spazio” (spin- in). Il trasferimento tecnologico “da spazio a terra” si connota come un’attività di nicchia, ma di particolare rilevanza, nell’ambito delle ricadute delle attività spaziali: tecnologie pensate per l’ambito spaziale vengono “adattate” a un utilizzo terrestre. Questo processo porta a identificare mercati “di terra” spesso estranei a quello spaziale, ma generatori di innovazione e business. Il trasferimento tecnologico “da terra a spazio” è mirato a fornire un adeguato sostegno a sviluppi tecnologici innovativi di componenti ed elementi costitutivi, attualmente a basso TRL (Livello di Maturità Tecnologica), in grado di garantire evoluzioni dei sistemi spaziali e applicazioni future in mercati “di terra”. In questo senso il trasferimento tecnologico costituisce uno strumento per promuovere l’innovazione delle imprese di settori diversi da quello spaziale, contribuendo al processo di sviluppo economico e alla competitività attraverso la cooperazione fra strutture scientifiche e imprese.
Le linee di intervento dell’ASI prevedono un’attività sistematica di sostegno al:
- trasferimento di conoscenze tecnico-scientifiche verso le imprese, sia grandi che PMI e con rilievo crescente per iniziative di sostegno alle imprese start-up;
- promozione di investimenti aggiuntivi, pubblici e privati, che agiscano sulla leva di ricaduta delle politiche spaziali nazionali sul mercato privato;
- meccanismi di trasferimento e applicazione delle tecnologie spaziali negli altri settori produttivi e viceversa
ACCORDI CON STAKEHOLDER DELLA RICERCA E INNOVAZIONE
L’Agenzia Spaziale Italiana, così come previsto dal suo Statuto ha “il compito di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al settore spaziale e aerospaziale “e la necessità di stabilire una serie di collaborazioni, accordi e/o convenzioni senza scambio di fondi con amministrazioni centrali (es. Ministeri) e territoriali/locali (es. Regioni, Comuni, ecc.), Enti e Centri di ricerca, scuole superiori, Università, Fondazioni ed Associazioni.
L’ASI, nell’attuale scenario di riferimento del settore spaziale a livello internazionale e nazionale, intende non solo consolidare la rete delle attuali collaborazioni, ma rafforzare i rapporti esistenti, in particolare con il mondo accademico e con gli enti di ricerca al fine di poter facilitare ed ampliare il legame tra la ricerca, l’innovazione ed il comparto industriale.
Link Utili
https://distvir.asi.it/DV/home.html
https://www.asi.it/wp-content/uploads/2020/04/DVSS-2020-2022-Finale_compressed_compressed.pdf
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO: SPIN-OUT / SPIN-IN
Il trasferimento tecnologico consiste nella valorizzazione della ricerca per favorire la crescita socio-economica, trasformando la conoscenza in innovazione utile ai fini produttivi in ambiti diversi da quelli originariamente pensati. Le attività di trasferimento tecnologico sono comunemente classificate in due tipologie: “da spazio a terra” (spin-out) e “da terra a spazio” (spin- in). Il trasferimento tecnologico “da spazio a terra” si connota come un’attività di nicchia, ma di particolare rilevanza, nell’ambito delle ricadute delle attività spaziali: tecnologie pensate per l’ambito spaziale vengono “adattate” a un utilizzo terrestre. Questo processo porta a identificare mercati “di terra” spesso estranei a quello spaziale, ma generatori di innovazione e business. L’unità ITT (Innovazione e Trasferimento delle Tecnologie) sostiene il trasferimento tecnologico da/per il settore spaziale e lo sviluppo di applicazioni in ambito non-spaziale che utilizzino dati satellitari e grazie all’avvio di iniziative dedicate. Come detto, tale processo, per essere virtuoso, deve contribuire a creare nuovi prodotti, processi, applicazioni o servizi che supportino l’avanzamento socio-economico e che disegnino un nuovo ecosistema dello Spazio inclusivo di start-up, finanza di rischio, incubatori/acceleratori di impresa, brevetti, nuovi approcci al business e deve essere costantemente aperto a nuovi modelli e strumenti frutto delle dinamiche di innovazione anche in contesti non-Spazio.
L’Unità sviluppa quanto citato sopra attraverso iniziative di Space Economy pubblico-private (PPP-Public-Private-Partnership) nel contesto dei fondi nazionali ed internazionali dedicati e mantenendo rapporti con soggetti attivi nel settore del trasferimento tecnologico nazionali ed internazionali oltre che instaurando nuovi rapporti con Società di Private Equity e Venture Capital.
Altri pilastri fondamentali delle attività dell’Unità sono progetti speciali con i centri di ricerca e le università e la gestione e valorizzazione del portafoglio brevettuale dell’Agenzia.
Il comparto spaziale nazionale è rappresentato dalle seguenti categorie di attori:
- un insieme di circa 200 imprese (https://www.asi.it/wp-content/uploads/2019/06/Book_ASI_090719_WEB.pdf) ;
- 10 Distretti Tecnologici localizzati nelle regioni italiane;
- 1 Cluster Nazionale Tecnologico per l’Aerospazio (CTNA);
- 3 Associazioni Industriali Nazionali: AIAD, AIPAS e ASAS;
- la piattaforma Spin-IT, che comprende circa 110 membri tra industria e università ed enti di ricerca;
- un vasto e articolato sistema della Ricerca, rappresentato da circa 60 centri, tra Università/Dipartimenti e Centri di Ricerca con riconosciute punte di eccellenza.
Portare tecnologie “dalla terra allo spazio” diventa sempre più un fattore attrattivo formidabile verso new comers se si garantiscono attività di sostegno a sviluppi tecnologici innovativi, soft-mentoring nell’evoluzione verso sistemi spaziali e cooperazione con eccellenze scientifiche nazionali.
Un nuovo approccio vede le due visioni complementari le une alle altre: una sorta di spin-out/spin-in ove le tecnologie spaziali vengono portate a terra per poi essere industrializzate e personalizzate dalle aziende e nuovamente messe a disposizione delle applicazioni spaziali.
Le due filosofie alla base del successo del “trasferimento” sono rappresentate nell’acronimo “S2I” Space-to-Industry oppure “I2S” Industry-to-Space che è alla base delle attività dell’Unità di Innovazione e Trasferimento Tecnologico.
La valorizzazione delle tecnologie e della conoscenza generate dalle attività promosse dall’ ASI, si può realizzare in diverse forme ma è necessario valutarne gli impatti socio-economici. Trasferire tecnologie deve necessariamente portare ad una crescita economica quantificabile in termini sociali (nuovi posti di lavoro, nuove aziende, miglioramento qualità della vita) e numerici (aumento del PIL, brevetti, investimenti) attraverso il raggiungimento di KPI (Key Performance Indicator) coerenti ed al contempo sfidanti.
Link Utili
https://spacesolutions.esa.int/
https://www.nasa.gov/directorates/spacetech/techtransfer
RESEARCH & INNOVATION INTELLIGENCE
L’ASI conduce degli studi di mappatura tecnologica a livello nazionale ed internazionale con l’obiettivo di anticipare e proiettare gli sviluppi spaziali di lungo termine; di analizzare i network collaborativi e le interazioni in rete (governo, industria, accademia, media, etc.) al fine di elaborare visioni strategiche e supportare i processi decisionali e le azioni del presente.
Per quanto riguarda la azioni di indagine, l’ASI utilizza informazioni sui brevetti depositati a livello nazionale ed internazionale, le pubblicazioni scientifiche e dati di mercato per identificare trend tecnologici ed i relativi livelli di maturità. Attingendo ad un bacino molto ampio di conoscenze e eccellenze nel settore di riferimento ed alle sue specificità per il settore spaziale, a livello nazionale e non solo, l’ASI raccoglie visioni più complesse sui possibili sviluppi tecnologici dell’intero Paese.
COSA POSSIAMO FARE PER TE
Pensi di avere una idea sul trasferimento tecnologico (da o per lo spazio) da pubblicare o proporre all’ASI?
Allora contattaci a ITT@asi.it