L’operazione, prevista per la seconda metà del 2019, rende così il mercato dei voli suborbitali una frontiera sempre più vicina. Con la fusione, Social Capital otterrà una partecipazione del 49% nella Virgin Galactic, investendo un patrimonio di 800 milioni di dollari. In questo modo Branson punta a staccare i suoi principali competitor Blue Origin e SpaceX, diventando il primo azionista del settore a Wall Street.
I capitali ricevuti grazie all’accordo dovrebbero bastare a finanziare i primi voli suborbitali, fino a generare adeguati profitti per garantire un attivo all’intero gruppo. Del resto i candidati per diventare i primi viaggiatori spaziali non mancano: ad oggi, Virgin Galactic ha ricevuto prenotazioni da oltre 600 persone su 60 paesi, raccogliendo un deposito di circa 80 milioni di dollari. E altre 2500 persone sono in lista d’attesa.
I primi voli avranno una durata di pochi minuti, che però saranno sufficienti ai viaggiatori per fluttuare in assenza di gravità e vedere la curvatura del nostro pianeta dalle ampie finestre delle navicelle Virgin.