
Linea Tematica: studio della cometa di Halley / corpi minori del Sistema Solare
Responsabilità Missione: ESA
Data Lancio: 2 luglio 1985
Fine Missione: 23 luglio 1992
Descrizione
GIOTTO è una sonda dell’Agenzia Spaziale Europea progettata per l’esplorazione ravvicinata della cometa di Halley durante il suo perielio, avvenuto nel 1986. La missione venne approvata dall'ESA nel 1980 e lanciata dal razzo Ariane 1 (volo 14v) il 2 luglio 1985 da Kourou.
Nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1986, la navicella europea passò a soli 596 km di distanza dalla cometa riuscendo a catturare per la prima volta le immagini del nucleo di una cometa sorvolandone la superficie.
Il flyby ravvicinato mise a dura prova la strumentazione di bordo. La sonda, infatti, fu colpita dal materiale espulso dalla cometa che ne modificò l’asse di rotazione rendendo difficoltose le comunicazioni con la Terra, oltre a causare il danneggiamento dello scudo protettivo. Un secondo impatto distrusse la Halley Multicolor Camera il sistema di realizzazione delle immagini autore degli spettacolari scatti al nucleo e alla chioma di Halley.
Nonostante le difficoltà oggettive cui ha dovuto far fronte Giotto ha collezionato una grande quantità di dati sulla composizione dei materiali espulsi dalla cometa, oltre che sulle dimensioni e sulla massa, informazioni mai rilevate con tale precisione fino ad allora. Le analisi della sonda mostrarono che Halley era composta per l’80% da acqua, per 10% da monossido di carbonio, e per il 2,5% di metano e ammoniaca, tracce di altri idrocarburi, ferro e sodio. Le immagini scattate dalla camera mostrarono inoltre che il nucleo di Halley era attivo per circa il 10% furono infatti osservati tre diversi getti lungo il lato dell’astro illuminato dal Sole.
La missione venne poi estesa il 10 luglio 1992 portando la sonda a osservare, a 200 km di distanza, la cometa Grigg-Skjellerup. Il 23 luglio 1992 la missione è stata dichiarata ufficialmente conclusa.
Obiettivi Scientifici
Il principale obiettivo scientifico della missione è stato lo studio del nucleo della cometa di Halley, per approfondire la comprensione della storia evolutiva delle comete. La missione prevedeva il sorvolo del lato illuminato del nucleo della cometa alla distanza minore possibile per riprendere immagini a colori ed effettuare misurazioni di rilevanza scientifica. L’esplorazione della cometa consiste nella caratterizzazione del suo nucleo e della chioma, la determinazione delle sue proprietà dinamiche, lo studio della morfologia e della composizione. In particolare, lo studio della mineralogia e dei rapporti isotopici degli elementi volatili e refrattari del nucleo, i processi chimici che avvengono nell’atmosfera e nella ionosfera cometaria ed il plasma che si forma dall’interazione tra la cometa e il vento solare.
Contributo Italiano
L’Italia ha contribuito alla missione con il computer di bordo fornito dalla allora LABEN, ora integrata in Thales Alenia Space Italia.