ATHENA, il grande osservatorio spaziale in raggi X, vede in prima linea le istituzioni di ricerca italiane, in particolare dell’INAF, con circa 200 scienziati e tecnologi coinvolti nel programma. Acronimo di Advanced Telescope for High Energy Astrophysics, è la seconda missione di classe Large dell’ESA, e sarà il grande osservatorio di astrofisica a raggi X della prossima generazione, con lancio previsto nel 2030, dando all’Europa la leadership nel settore.
ATHENA svelerà la formazione e l’evoluzione delle sorgenti più energetiche e calde che esistono, come il plasma contenuto nella struttura filamentare di materia oscura che dà forma all’universo, i buchi neri, i lampi gamma e le sorgenti di onde gravitazionali, spingendosi fino all’epoca in cui si sono formate le prime stelle super-massicce.
Per esplorare l’Universo profondo nei raggi X, ATHENA avrà a bordo strumentazione avanzatissima, combinando un telescopio di grande area con due strumenti di piano focale. Lo strumento di punta è lo X-IFU, la prima X-ray Integral Field Unit in raggi X, basata su microcalorimetri criogenici con una elevatissima risoluzione energetica e buona capacità di imaging, accompagnato da uno strumento di campo largo WFI (Wide-Field Imager) per le survey del cielo.
La comunità italiana ha un ruolo fondamentale nella missione sia sulla parte scientifica che sulla strumentazione, supportati dall’Agenzia Spaziale Italiana.