L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, ha offerto negli ultimi giorni uno spettacolo suggestivo sulle sue vette innevate con delle eruzioni che hanno illuminato i cieli siciliani.
Questa immagine, catturata il 24 febbraio alle ore 10.56 dal satellite PRISMA dell’Agenzia Spaziale Italiana ed elaborata utilizzando il canale visibile (VNIR) dello strumento iperspettrale realizzato da Leonardo, il più potente al mondo, mostra il vulcano in tutta la sua magnificenza.
La tecnologia iperspettrale permette di vedere più dell’occhio umano e di riconoscere non solo le forme degli oggetti ma anche quali elementi chimici contengono. Ogni materiale ha infatti una propria firma spettrale, una vera impronta digitale che lo strumento di PRISMA è in grado di analizzare viaggiando a 27.000 km all’ora a circa 620 km di quota, permettendo in tal modo di risalire alle caratteristiche dell’area sotto osservazione. Nel caso delle eruzioni vulcaniche, PRISMA è in grado di riconoscere i fronti di colate successive aiutando a prevedere l’evoluzione di quelle future. In particolare, tramite l’elaborazione dei dati relativi al pennacchio possono essere ricavate informazioni utili per comprendere la composizione dei gas, uno dei parametri premonitori dell’attività vulcanica fondamentali per l’analisi del rischio. Elaborare le firme iperspettrali delle aree ad alta emissione termica (hot-spot) contribuisce invece a stimare l’andamento del flusso di energia emesso e quindi a prevederne la tendenza e il rischio. Infine, studiare la composizione di lava e cenere può aiutare a comprendere le condizioni interne al vulcano e avere indicazioni sull’evoluzione della pericolosità.
Le immagini sotto mostrano proprio un’analisi spettrale della lava presente sull’Etna la mattina del 24 febbraio, che suggerisce una possibile evoluzione verso nuovi fenomeni eruttivi. In effetti, qualche ora dopo l’acquisizione dell’immagine, l’Etna ha prodotto una spettacolare eruzione, con fontane di lava che hanno raggiunto un'altezza di 500 metri sopra il cratere e colonne di cenere e lapilli che si sono stagliate nel cielo per chilometri.