Dopo 11 anni dal suo lancio avvenuto il 19 dicembre 2013, oggi il satellite Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea termina la presa dei dati scientifici.
Si terranno una serie di test tecnologici che permetteranno di comprendere meglio il funzionamento del satellite e della tecnologia di bordo, migliorando la calibrazione dei dati e dei risultati scientifici, che saranno utili anche per la progettazione di missioni spaziali future.
Concluse queste operazioni, Gaia sarà poi allontanato dalla sua orbita attorno al punto lagrangiano L2, nel quale si trova attualmente, verso un’orbita attorno al Sole, prima di essere spento definitivamente il 27 marzo.
La fase di analisi dati scientifica della missione Gaia però non è ancora finita, infatti terminerà con la quarta data release, la DR4, prevista per il 2026 che coprirà 5,5 anni di osservazioni.
L’Italia ha avuto un ruolo importante nella missione come spiega Cristina Leto, Responsabile di Programma dell’Agenzia Spaziale Italiana per la missione Gaia: «Il catalogo Gaia sarà uno dei più grandi e ricchi cataloghi astronomici mai realizzati. È un programma dai grandi risultati, oltre ogni aspettativa, i cui dati contribuiranno negli anni a venire ad una nuova comprensione della nostra galassia e non solo».
La missione che nominalmente doveva durare 5 anni e fornire una mappa tridimensionale della nostra Galassia, grazie agli importanti risultati scientifici raggiunti è stata estesa fino al suo limite, ottenendo dati astrometrici di grandissima precisione di quasi due miliardi di stelle e informazioni astrofisiche sulla luminosità nelle diverse bande spettrali che permetteranno di studiare in dettaglio la formazione, la dinamica, la chimica e l’evoluzione della Via Lattea.
La missione Gaia rientra nel quadro del Programma Scientifico dell’ESA, cui l’Italia è presente in maniera significativa. Importanti sono i contributi alla missione forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). In particolare, l’ASI co-finanzia, insieme ad INAF, le attività del Consorzio Scientifico degli scienziati italiani che partecipano al Gaia DPAC (Data Processing and Analysis Consortium), il consorzio che ha la piena responsabilità della riduzione dei dati della missione.
L’ASI ha realizzato – e gestisce insieme ad INAF – le operazioni di uno dei 6 Gaia Data Processing Centres (DPC) europei, il Data processing center italiano (DPCT) presso il Centro ALTEC di Torino, che costituiscono il ground segment scientifico della missione. Con 2.5 Pb di spazio storage è uno dei più grandi database di misure astronomiche esistente in Italia.
L’ASI supporta le attività di sfruttamento scientifico dei dati anche tramite la partecipazione diretta allo Space Science Data Center (Ssdc), che è uno dei quattro Partner Data Center di Gaia e mette a disposizione della comunità scientifica italiana e internazionale i dati della missione attraverso il portale dedicato.
L'infografica realizzata da Esa contenente i dati della missione Gaia.