La missione EarthNext, del programma ALCOR dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha superato con successo la Preliminary Design Review, importante traguardo del progetto che sancisce la conclusione della fase di progettazione preliminare. Il meeting di chiusura della Preliminary Design Review si è tenuto lo scorso 12 giugno presso l’headquarter di Officina Stellare, mandataria del progetto, con la partecipazione dei team dell’ASI, di Officina Stellare e dei partner Aiko, Planetek, T4i, TSD Space e Università di Napoli “Federico II”.
“Il superamento della Preliminary Design Review è stato possibile grazie a un grande lavoro di squadra di tutto il team industriale e universitario, il quale ha dimostrato la capacità di mettere a sistema competenze e tecnologie diverse e di frontiera per un obiettivo comune ed ambizioso come quello di lanciare ed operare, per la prima volta in Italia, un satellite in VLEO” - ha commentato Giuseppe Leccese, Project Manager dell’Agenzia Spaziale Italiana per la missione EarthNext - “Nel corso della fase B, oltre ad aver consolidato il design preliminare, sono stati progettati, prodotti e testati con successo cinque prototipi di tecnologie critiche per la missione, al fine di mitigare i rischi ed agevolare gli sviluppi attesi nelle successive fasi del progetto, già deliberate fino al commissioning del satellite in orbita”.
EarthNext prevede di operare per tre anni un CubeSat 16U in Very Low Earth Orbit (VLEO) a 300 km, una quota estremamente sfidante, per le elevate perturbazioni introdotte dalla resistenza atmosferica, ma che allo stesso tempo offre un punto di vista privilegiato per l’osservazione della Terra. In particolare, EarthNext, mediante un payload ottico multispettrale estremamente compatto, effettuerà imaging per una vasta gamma di applicazioni, con particolare riguardo all’agricoltura e all’acquacoltura, anche in potenziale sinergia con altre missioni di Earth Observation. La missioni vedrà anche la qualifica in orbita di un sistema di propulsione elettrica ad alta efficienza in grado di compensare periodicamente le perturbazioni orbitali pur mantenendo un fattore di forma estremamente ridotto, compatibile con l’imbarco a bordo del CubeSat.