EarthCARE di ESA e della Japan Aerospace Exploration Agency- JAXA- per lo studio delle nubi e degli aerosol è stata lancaita a bordo del Falcon 9 di SpaceX dalla base di Vandenberg, in California,lo scorso 29 maggio alle 00:20 italiane
Attesa per la più grande e complessa missione di Earth Explorer dell’ESA, vista la condizione di allarme sul pianeta Terra per l’impatto che gli esseri umani stanno avendo sui processi naturali. Lo studio delle nubi e degli aerosol al centro della missione EarthCARE, mira a comprendere il loro ruolo nel riflettere la radiazione solare incidente nello spazio e rispondere all’effetto dei fenomeni di raffreddamento o riscaldamento del nostro pianeta.
Una risposta concreta al cambiamento climatico che colpisce il nostro pianeta in maniera sempre più consistente: EarthCARE fornirà dati per la ricerca sul clima, per migliorare l’accuratezza dei modelli climatici e per supportare le previsioni meteorologiche quantitative.
Le nuvole sono masse visibili composte da minuscole goccioline d'acqua o cristalli di ghiaccio sospese nell'atmosfera e e assumono forme e dimensioni diverse. Le nubi svolgono un ruolo cruciale nel sistema climatico terrestre riflettendo la luce solare nello spazio, noto come effetto albedo, e intrappolando il calore irradiato dalla superficie terrestre, parte dell’effetto serra.
In realtà non è così semplice studiarle: le nuvole alte e sottili tendono a riscaldare l’atmosfera perché può passare un’elevata percentuale di energia proveniente dal Sole e sono anche efficienti nell’intrappolare il calore irradiato dalla superficie terrestre. Le nuvole basse e spesse, d'altro canto, tendono ad avere un effetto rinfrescante poiché riflettono un'elevata percentuale della luce solare in arrivo nello spazio.
La missione EarthCARE è stata progettata per gettare nuova luce su questa importante area della scienza.
A bordo quattro strumenti sofisticati:
Il Cloud Profiling Radar (CPR) che fornirà i profili verticali delle nuvole e osserverà le velocità verticali delle particelle di nubi attraverso le misurazioni Doppler. Opera a 94 GHz.
Il Multi-Spectral Imager (MSI) fornirà informazioni le tracce di nuvole e aerosol nel visibile, vicino all’infrarosso, a onde corte e infrarossi termici.
Il Broad-Band Radiometer (BBR) fornirà misurazioni di radiance e flussi top-of-the-atmosphere. Ha un canale a onde corte e una a onde lunghe con tre direzioni di visualizzazione fisse che puntano in nadir e a podi-directions.
Il Lidar Atmosferico (ATLID) fornirà profili verticali di aerosol e nuvole sottili. Opera a una lunghezza d'onda di 355 nm e avrà un ricevitore ad alta risoluzione e un canale di depolarizzazione.
Per la missione, Leonardo ha fornito un importante contributo tecnologico grazie anche al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Leonardo ha infatti realizzato a Pomezia (Roma) e a Campi Bisenzio (Firenze) il trasmettitore laser integrato nello strumento ATLID (Atmospheric Lidar). Il trasmettitore laser di Leonardo è in grado di osservare particelle nell’atmosfera molto piccole, di dimensioni inferiori un millesimo di un millimetro, ovvero 30 volte più piccole dello spessore di un capello e contribuirà, insieme allo strumento ATLID, a raccogliere dati importanti sulle particelle degli aerosol e delle nubi.
Leonardo ha inoltre realizzato a Nerviano -Milano- i pannelli fotovoltaici del satellite e un trasmettitore di potenza per lo strumento Cloud Profiling Radar (CPR) della JAXA. Mentre nasce a Campi Bisenzio - Firenze -un sensore che si attiva solo in caso di necessità per orientare il satellite.