Hermes è finanziato e coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana. La campagna di lancio è stata organizzata ed operata dalla Swedish Space Corporation dalla località di Esrange, Kiruna, in Svezia

27 Luglio 2022

Il 21 luglio scorso è stato lanciato, a bordo di uno Zero Pressure Balloon, un payload italiano nell’ambito del progetto europeo Hemera. La campagna di lancio è stata organizzata ed operata dalla Swedish Space Corporation dalla località di Esrange, Kiruna, in Svezia. Il payload è stato lanciato alle ore 4.30 ed è stato recuperato nel pomeriggio.

Il progetto HEMERA , che nasce ai fini di migliorare e coordinare le attività scientifiche a mezzo palloni stratosferici, ha lo scopo di creare una piattaforma europea tecnico-scientifica condivisa e interoperabile mediante l’uso di palloni stratosferici. Il progetto è frutto della collaborazione di 13 organizzazioni ed il coordinamento è affidato al CNES.

Nell’ambito di tale progetto sono state organizzate due call for proposals al fine di selezionare a livello internazionale i migliori esperimenti scientifici. A tali progetti è stata offerta la possibilità di un volo gratuito da pallone.

Il risultato di entrambe le call ha evidenziato una fervente attività da parte della comunità scientifica italiana che ha dimostrato di presentare dei progetti di elevato valore scientifico. La comunità italiana infatti ha partecipato con il maggior numero di proposte (24) ed ha avuto in proporzione il maggior numero di esperimenti selezionati per una percentuale superiore al 50 percento.

Dettagli sul payload:

  • Hermes (HEmera Returning MESsenger):  finanziato e coordinato dall’ASI e il cui responsabile scientifico è il Alessandro Iarocci dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Hermes è un aliante autonomo capace di portare fisicamente i dati scientifici, immagazzinati in una memoria allo stato solido, dalla piattaforma stratosferica a un punto di recupero a terra. Questo è importante per molti esperimenti, ad esempio quelli di cosmologia, che producono enormi quantità di dati impossibili da trasferire con le connessioni satellitari attualmente disponibili. In questo modo i dati scientifici sarebbero recuperati anche se l’esperimento dovesse andare perso.

L’aliante è anche in grado di portare a bordo provette per effettuare campionamenti nella stratosfera. 

Le immagini del lancio

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