Il progetto, tutto italiano, si pone come obiettivo principale quello di costruire una nuova generazione di scienziati astrobiologi

24 Settembre 2021

“Siamo soli nell’Universo?” Una domanda che da sempre ha incuriosito l’uomo. L’astrobiologia, una disciplina di ricerca molto recente, ha come obiettivo quello di cercare di risolvere questo quesito antico come il mondo. In particolare, l’astrobiologia è la scienza che si occupa di studiare l’origine, l’evoluzione e la distribuzione della vita nell’Universo.

La ricerca di vita oltre la terra è uno dei temi scientifici che negli ultimi anni sta riscontrando un interesse crescente in ambito nazionale e internazionale. L’Agenzia Spaziale Italiana ha deciso di investire sulla tematica con un bando pubblico nel 2017, a seguito del quale un gruppo composto da 11 team di ricerca appartenenti a Università e Enti di ricerca è stato supportato per accrescere le conoscenze nel settore.

Da qui nasce il progetto “Vita nello Spazio: Origine, Presenza e Persistenza della vita nello Spazio, dalle molecole agli estremofili”, un progetto che prevede un finanziamento di 3,5 milioni di euro.

L’origine, l’evoluzione e la distribuzione della vita nell’Universo è uno dei temi scientifici che negli ultimi anni sta riscontrando un interesse crescente in ambito nazionale e internazionale. L’astrobiologia ha lo scopo di accrescere le conoscenze nel settore attraverso un approccio multidisciplinare che vede diverse figure professionali, quali biologi, chimici e fisici, collaborare sinergicamente con lo scopo di raggiungere nuovi e importanti obiettivi scientifici.

“Il progetto Vita nello Spazio è un grandissimo investimento per tutta la comunità scientifica italiana attiva nel settore, e, ancora più importante, si pone come obiettivo principale quello di “costruire” una nuova generazione di scienziati astrobiologi” - commenta il coordinatore scientifico del progetto, il professor Silvano Onofri dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.

Tra le linee di ricerca, la chimica prebiotica si occupa di identificare i possibili scenari e le condizioni sulla Terra e su altri corpi celesti, come Titano, che possono o potrebbero aver portato alla formazione delle molecole biologiche che costituiscono i mattoni con cui si è generata la vita sulla Terra. La biologia si occupa invece di studiare le «forme di vita che vivono in condizioni estreme sulla Terra, come il deserto di Atacama e l'Antartide per definire i limiti entro cui è possibile la vita sulla Terra, al fine di indagare le condizioni entro le quali può esistere la vita oltre la Terra, ad esempio su Marte e sulle lune ghiacciate di Saturno e Giove. Gli astrofisici invece hanno come obiettivo lo studio degli esopianeti, quelli esterni al sistema solare, per cercare biofirme atmosferiche, ossia tracce di vita aliena nell’atmosfera.

Nel sito del progetto, realizzato da Paolo Cardoni, Piero Benedetti e Nicoletta La Rocca, che troverete alla pagina lifeinspace.it, si potranno conoscere gli sviluppi delle attività di ricerca, conoscere il gruppo di ricercatori e tutte le attività di disseminazione che vengono organizzate nell’ambito del progetto. Il sito prevede anche una pagina tutta dedicata all’education, con grafiche, fumetti e animazioni.

Vita nello Spazio: un progetto, un’occasione unica per la comunità scientifica nazionale attiva nel settore dell’astrobiologia di crescere in un momento storico in cui la ricerca di vita oltre la Terra attraverso le missioni robotiche e il futuro obiettivo del primo uomo su Marte sono tra le grandi sfide del settore spaziale.

Crediti immagine in apertura: ESO/M. Kornmesser 

 

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Conclusa la 2 edizione del workshop “L’impegno Italiano nel settore dei CubeSat: tecnologie e missioni future” ‣

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