Si conclude oggi la prima settimana di lavori del Sottocomitato Scientifico e Tecnico del COPUOS (Committee on the Peaceful Use of Outer Space) delle Nazioni Unite che ha preso il via il 19 aprile e si concluderà il prossimo 30 aprile.
Il COPUOS, suddiviso in due Sottocomitati (giuridico e tecnico scientifico), con 95 paesi membri, è il Comitato delle Nazioni Unite all’interno del quale si sono negoziati gli storici cinque trattati internazionali dello spazio (Outer space Treaty, 1967; Rescue Agreement, 1968; Liability Convention, 1972; Registration Convention, 1975; Moon Treaty, 1979), che rappresenta ancora oggi il principale foro internazionale, a carattere intergovernativo, di discussione e confronto sulle tematiche relative all’uso pacifico dello spazio.
L’Italia, paese fondatore del Comitato, vi partecipa attivamente dai suoi albori, grazie agli esperti nazionali, soprattutto dell’Agenzia Spaziale Italiana .
Nel 2020 le sessioni del Sottocomitato giuridico e dell’assemblea plenaria del COPUOS sono state cancellate causa pandemia da COVOD-19. Quest’anno il perdurare dell’emergenza sanitaria, drammatica in alcuni paesi, ha costretto le delegazioni ad incontrarsi in formato virtuale, pur di non perdere questa occasione unica di confronto. Il COPUOS, infatti, è l’assemblea multilaterale in campo spaziale più significativa e rappresentativa della comunità internazionale. Unica assemblea dove regolarmente i grandi paesi spaziali, quelli emergenti e quelli in via di sviluppo fanno sentire la loro voce e lavorano con il difficile metodo del consenso.
La prima settimana dei lavori si è aperta, come da prassi, con lo scambio generale di idee e visioni (General exchange of views), durante la quale l’Ambasciatore Italiano presso le Organizzazioni Internazionali a Vienna, Alessandro Cortese, ha preso la parola illustrando gli eventi salienti dell’Italia nel 2020. Sono poi seguite altre dichiarazioni nazionali sui diversi punti in agenda della sessione, quali la tecnologia spaziale a beneficio dello sviluppo socioeconomico, il telerilevamento, i detriti spaziali, la meteorologia spaziale e il monitoraggio degli asteroidi e di altri corpi celesti che si avvicinano alla Terra.
L’Italia ha anche contribuito ai lavori con due presentazioni tecniche, la prima sul progetto WildtrackCube-SIMBA (System for Improving the Monitoring of the Behavior of Animals), presentata dal Prof. Fabio Santoni della Sapienza Università di Roma, e la seconda sui risultati del seminario organizzato dall‘ASI sulla tecnologia iperspettrale e la missione italiana PRISMA , presentata dal Responsabile ASI della missione PRISMA, Ettore Lopinto.
Tutte le presentazioni tecniche della sessione dello STSC 2021 sono disponibili sul sito dell’Ufficio per gli Affari Spaziali delle Nazioni Unite (UN Office for Outer Space Affairs-UNOOSA) alla pagina http://unoosa.org/oosa/en/ourwork/copuos/stsc/technical-presentations.html
Il COPUOS, tuttavia, non è scevro dalle tensioni e dall’accesa competizione tra i suoi stati membri. Gli Stati Uniti hanno enfatizzato il ritorno sulla luna, grazie al programma ARTEMIS, a cui anche l’Italia partecipa con altri partner internazionali. Questa mattina, Cina e Russia hanno presenteranno il loro progetto di Stazione di ricerca lunare. Altro argomento di dibattito è l’iniziativa dell’Unione Astronomica Internazionale “Dark and Quiet Sky” di sensibilizzazione circa i fenomeni dell’eccessiva luminosità dell’ambiente notturno e dell’incremento della popolazione satellitare, soprattutto nelle orbite basse, che rendono difficoltose le osservazioni astronomiche.
Infine, l’Italia partecipa ad alcuni gruppi di lavoro tematici preparatori dei lavori in assemblea plenaria e di eventuali successivi consensi, come sulle fonti di energia nucleare nello spazio, i detriti spaziali, gli oggetti nello spazio vicini alla terra, la sostenibilità delle attività spaziali.