A poco più di due mesi dalla sua separazione avvenuta durante l’ultimo lancio del vettore europeo VEGA, ION ha concluso la ‘distribuzione’ ed il rilascio del suo carico utile in diverse orbite. Come è noto VEGA ha rilasciato nello spazio, su quote orbitali diverse, ben 53 tra nano, micro e minisatelliti (da 1 a 400 kg) a beneficio di 21 clienti di 13 differenti Paesi.
Tra questi ION Satellite Carrier, la piattaforma satellitare sviluppata dalla società italiana D-Orbit, imbarcata nel nuovo dispenser di Vega denominato SSMS (Small Spacecraft Mission Service). La missione, denominata Origin, rappresenta il primo volo commerciale di ION.
Dopo il lancio avvenuto il 3 settembre, la piattaforma ha rilasciato in orbita correttamente, lo scorso 28 ottobre, l’ultimo dei 12 satelliti SuperDove di proprietà di Planet, azienda americana per l’osservazione terrestre.
La capacità di ION di eseguire manovre orbitali, come cambio di altitudine e true anomaly phasing, permette di rilasciare rapidamente i satelliti contenuti al suo interno in posizioni orbitali precise e indipendenti, consentendo al cliente di iniziare la propria missione in anticipo rispetto allo standard, in condizioni operative ottimali e a costi vantaggiosi. Un requisito, questo, di fondamentale importanza per l’Agenzia Spaziale Italiana nell’ottica della strategia spaziale governativa sull’accesso allo spazio.
Il lancio di ION rappresenta un momento storico per D-orbit e per l’Italia, ma anche per tutto il settore spaziale. Da settembre i più importanti operatori satellitari in Europa, Usa, Australia e parte dell’Asia si sono rivolti all’azienda per future collaborazioni. Prossimo appuntamento per un nuovo decollo è previsto a dicembre con la missione ION “Pulse”, un lancio che aprirà la strada ai prossimi fissati per il 2021.
Il programma di sviluppo di ION è stato condotto anche nell’ambito del General Support Technological Program (GSTP) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), a cui l’Italia contribuisce attraverso il finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Questo successo consente all’Italia di proseguire speditamente nell’attuazione della strategia governativa per l’accesso allo spazio e rappresenta una ulteriore dimostrazione della capacità delle PMI italiane nel nostro spaziale.