L’ultima sessione di Acoustic Diagnostics si è conclusa con il test a cui si è sottoposto l’astronauta americano Andrew Morgan ancora in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). All’esperimento ha partecipato anche l’astronauta dell’ESA Luca Parmitano mentre era in orbita per la sua missione.
![Andrew Morgan](https://www.asi.it/wp-content/uploads/2020/03/rogers-300x200.jpg)
L'astronauta Andrew Morgan (NASA)
Acoustics Diagnostic, il cui Principal Investigator è Arturo Moleti del dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata, coadiuvato da un team composto da ALTEC, Campus Biomedico, università La Sapienza, INAIL e CNR, ha avuto l’obiettivo di valutare come lo stato di microgravità e il rumore a bordo della ISS possano costituire fattori di rischio per l’udito degli astronauti. Il protocollo sperimentale prevede di valutare gli eventuali danni all’apparato uditivo utilizzando i risultati di alcuni test audiologici effettuati sugli astronauti prima e dopo la missione, e durante la loro permanenza in orbita. I risultati finali dei test permetteranno di evidenziare o di escludere danni all’apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, e avranno evidenti implicazioni sulla progettazione di future missioni di lunga durata dedicate all’esplorazione di corpi celesti lontani. All’esperimento hanno collaborato anche Argotec e Telespazio che hanno supportato l’integrazione, la raccolta di dati biomedici prima e dopo la missione e le operazioni a bordo della ISS.
"La conclusione delle sessioni sperimentali a bordo della ISS per questo esperimento rappresenta – sottolinea Giovanni Valentini responsabile per l’Agenzia Spaziale Italiana dell’utilizzazione della Stazione Spaziale - non solo un successo dell’Agenzia, ma anche un positivo completamento della cooperazione tra ASI ed ESA per la missione BEYOND. Grazie a questa cooperazione ASI è stata in grado di concludere con successo tre esperimenti sulla ISS (Acoustic Diagnostics, NUTRISS e Amyloid Aggregation) utilizzando il supporto a terra, l’opportunità di lancio e un importante quantitativo di risorse (in particolare di tempo astronauta) messi a disposizione da ESA”.
Per eseguire l’esperimento, gli astronauti in ogni loro sessione sperimentale indossavano uno speciale paio di cuffie, collegate a un computer a bordo in cui era stato caricato un particolare software che, una volta attivato, registrava i DPOAE (prodotti di distorsione otoacustici) , che venivano poi inviati a terra. Parmitano e Morgan, nel corso del test interagivano con il centro di controllo Crew Operations Support Team (ECOS) di ESA e con il Principal Investigator tramite i centri di controllo Telespazio a Napoli e, come backup, di ARGOTEC a Torino. L’astronauta italiano ha eseguito in tutto 5 sessioni, di cui 4 insieme a Morgan e l’ultima, da solo, lo scorso gennaio. Andrew Morgan ha effettuato da solo l’ultimo test lo scorso venerdì, concludendo così l’attività dell’esperimento Acoustic Diagnostics a bordo della Stazione Spaziale.
Sono stati sei gli esperimenti dell’ASI seguiti da Luca Parmitano nel corso della sua missione: NUTRISS, Acoustic Diagnostics, Amyloid aggregation, Xenogriss LIDAL e Mini-EUSO. I primi quattro sono terminati con successo mentre gli ultimi due sono ancora in corso e continueranno a raccogliere dati ancora per mesi a bordo della ISS.