A Siviglia, in Spagna, i rappresenti istituzionali e i capi agenzie dei paesi che compongono l’Agenzia Spaziale Europea hanno tracciato la rotta verso nuovi orizzonti spaziali dei prossimi anni. Sale la quota del contributo italiano mentre Samantha Cristoforetti tornerà in orbita

28 Novembre 2019

Un incremento di quasi un miliardo di euro rispetto alla precedente Ministeriale è quanto la delegazione italiana al Consiglio Ministeriale ESA 2019 ha destinato come contributo del nostro Paese al budget dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per i prossimi tre-quattro anni. La rappresentanza italiana ha proposto una sottoscrizione globale pari a 2,282 miliardi di euro che rappresenta per il nostro Paese una quota del 16% del contributo globale dei 22 Stati Membri dell’ESA. Grazie al ruolo raggiunto dall’Italia nella parte dedicata all’Esplorazione spaziale, è stato assegnato all’Italia il ritorno in orbita per una nuova missione dell’astronauta dell’ESA di nazionalità italiana, il capitano dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti.

Le parole chiave di questa scelta sono: ritorni importanti per l’industria nazionale e garanzia di maggiori livelli occupazionali per tutta la filiera spaziale. L’Italia grazie all’intenso lavoro di tutta la delegazione guidata dal Sottosegretario Riccardo Fraccaro e composta dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ing. Giorgio Saccoccia e dall’ammiraglio Carlo Massagli, segretario del Comitato interministeriale per lo spazio ed aerospazio (COMINT), rafforza il suo posizionamento, ottenendo il ruolo di leadership e co-leadership di numerosi programmi europei.

La missione della delegazione italiana di incrementare il ruolo italiano in ESA in una misura tanto consistente è legata alle grandi opportunità e benefici che dalle attività spaziali derivano. Lo sviluppo di importanti programmi spaziali richiede investimenti consistenti e collaborazione tra Paesi per la crescita del nostro continente è un obiettivo irrinunciabile. La partecipazione agli importanti programmi dell’ESA è parte del più ampio quadro strategico del governo italiano che prevede una azione di interventi complementari e sinergici sia in ambito europeo (ESA e UE) che in quello di cooperazione nazionale e internazionale.

L’appuntamento spagnolo ha registrato una forte convergenza di numerosi paesi europei su programmi fondamentali per l’Italia. In primo luogo, il segmento dei lanciatori che vede l’appoggio alle scelte di proseguire con i nuovi sviluppi delle ulteriori versioni di VEGA (VEGA Evolution). A questo si affianca il grande successo registrato dalla proposta italiana del programma Space Rider, il mini shuttle riutilizzabile. Il veicolo ha raccolto l’attenzione di una ampia filiera di paesi. Si tratta di un programma innovativo che permetterà ulteriormente all’Europa di posizionarsi in prima linea nel delicato e concorrenziale settore dell’accesso allo spazio. Anche l’osservazione della Terra, altro settore di eccellenza italiano, ha ottenuto importanti risorse su segmenti fondamentali per la nostra industria così come le prossime missioni di esplorazione robotica e umana dello spazio.

La scelta dell’incremento è il riconoscimento della forza e della capacità del nostro paese di essere tra le poche nazioni a fornire sistemi chiavi in mano in tutti i segmenti di attività per lo spazio. Una capacità espressa in un tessuto produttivo di grandi e piccole aziende, una rete di università e del mondo della ricerca in grado di manifestare elevate capacità industriali e progettistiche all’avanguardia.
Il settore spaziale rappresenta un investimento economico e infrastrutturale di crescita, in grado di migliorare la vita quotidiana sulla terra con i suoi innumerevoli benefici per la società per il suo complesso. L’esplorazione dello spazio porta con sé oltre lo studio dell’universo che ci circonda, le importanti realizzazioni di tecnologie alla frontiera della conoscenza produttiva e benefici di ordine ambientale con l’osservazione del nostro pianeta dall’alto e con ritorni economici.

«Questa ministeriale ha sancito la leadership dell’Italia nei settori centrali dello spazio. Dall’osservazione della Terra all’esplorazione robotica e umana, passando per i sistemi di lancio, il primato del Paese a livello industriale, scientifico e tecnologico si rafforza in maniera preponderante». Lo afferma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. «L’Italia - aggiunge - è il secondo Paese contributore di Copernicus 4.0 e questo consentirà alle nostre aziende di incrementare la competitività nelle gare che verranno indette per lo sviluppo delle sentinelle del programma. Anche nel Future EO abbiamo un ruolo di primo piano che garantirà di generare servizi e applicazioni a beneficio del Paese. Anche nel settore dell’esplorazione l’Italia si afferma come secondo Paese contributore, consolidando la propria leadership nell’esplorazione robotica di Marte con il nuovo programma Mars Sample Return e anche nell’esplorazione umana della Luna con l’I-HAB del Gateway. Quanto al trasporto spaziale, l’Italia ha contribuito in maniera importante affermandosi come Paese leader insieme a Francia e Germania. Inoltre abbiamo raccolto le sottoscrizioni dei Paesi europei attorno al programma Vega e la stessa Francia ha scommesso sull’evoluzione del lanciatore. Sempre sull’accesso allo spazio l’Italia ha la leadership del programma Space Rider ed è capofila di ben 9 stati membri che sostengono il programma del primo vettore riutilizzabile europeo. L’Italia ha un ruolo di primo piano nell’ambito della Space Safety, in virtù della guida allo sviluppo del telescopio Fly-Eye per il monitoraggio dei NEO (Near Earth Objetc). Investendo risorse in GSTP, il programma abilitante delle tecnologie avanzate di base, l’Italia - conclude Fraccaro - sostiene le Pmi nello sviluppo delle innovazioni per il posizionamento nazionale nelle nuove dimensioni della Space Economy».

«Oggi registriamo un risultato estremamente positivo per il nostro Paese. La scelta dell’Italia di fare un così importante incremento negli investimenti è legata – sottolinea il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia - alla decisione dell’Italia di supportare attività spaziali che spostino verso l’Italia reali vantaggi economici e industriali. Si tratta di una proposta che sposta gli equilibri Europei del settore spaziale verso una maggiore leadership del nostro Paese, rispetto ad altri importanti attori storici, quali la Francia e la Germania. Dimostrazione di questo è stata l’adesione entusiasmante di Paesi medio-piccoli nel settore spaziale europeo a programmi a guida italiana, quali l’evoluzione del lanciatore VEGA ed il sistema di trasporto spaziale riutilizzabile Space Rider. Un investimento che sarà su grandi programmi ma anche su temi che permetteranno alle PMI di poter contribuire al futuro di questo settore essenziale. Siamo orgogliosi, inoltre, di aver ottenuto una nuova opportunità di volo per la nostra Samantha Cristoforetti».

I Consigli ministeriali dell’ESA sono appuntamenti triennali nei quali si decidono le attività e gli stanziamenti finanziari per i programmi dei prossimi anni dell’Agenzia europea. Il nostro paese è il terzo contributore dell’ESA. L’appuntamento di Siviglia si è mostrato sin dall’inizio come momento fondamentale di passaggio per un nuovo sviluppo e posizionamento anche dell’Europa su strade rinnovate in vista della grande competizione internazionale che in questo settore è divenuta altamente competitiva. I rappresentanti dell’ESA hanno espresso una forte volontà di confermare e rafforzare il ruolo del nostro continente in campo spaziale. Si tratta della base essenziale che riconosce il comparto sempre più un elemento fondamentale di crescita economica e produttiva dell’economia in generale, la cosiddetta Space economy.

 

 

Quattro le linee principali su cui si punterà
con i maggiori investimenti in ESA:

Esplorazione robotica e umana dello spazio. punti focali saranno le prossime missioni verso la Luna, Artemis e Gateway, e verso Marte con ExoMars e Mars Sample Return. L’Esa ha aderito ad Artemis, il programma USA di esplorazione lunare e l’agenzia è coinvolta soprattutto nella seconda parte della missione con il ritorno sulla superficie lunare. In questo programma abbiamo un duplice coinvolgimento, uno attraverso l’ESA e l’altro con la nostra storica collaborazione con gli statunitensi. Collaborazione da poco rafforza con una intesa recentemente sottoscritta da ASI e NASA dedicata alla riconosciuta capacità delle aziende italiane di realizzare moduli pressurizzati abitativi per lo spazio. Artemis permetterà di sviluppare nuove e sfidanti tecnologie per la realizzazione delle strutture di permanenza degli astronauti in orbita cis-lunare e sulla superficie del nostro satellite. Per l’obiettivo Marte siamo alla vigilia del lancio del programma ESA di ExoMars a guida italiana il cui partenza è prevista per la prossima estate. La successiva tappa Mars Sample Return, l’ambiziosa missione NASA ed ESA, è un programma che punta a raccogliere e a riportare sulla Terra campioni di suolo marziano. Approvata anche la sottoscrizione relativa all’estensione dell’operatività della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2024.

Trasporto spaziale. Forte l’interesse e l’investimento italiano in questo comparto che ci vede leader con il nostro lanciatore VEGA e le sue evoluzioni di VEGA C e VEGA E. L’obiettivo degli investimenti è legato anche allo sviluppo di lanciatori ancor più versatili e di piccole dimensioni e a futuri sistemi di trasporto spaziali quali lo Space Rider. Per quest’ultimo programma, l’Italia ha raccolto le sottoscrizioni di molti paesi europei quali Romania, Svizzera, Belgio, Spagna Norvegia. Si consolida così la posizione dell’Italia nel comparto.

Sicurezza dallo spazio. Ruolo di primo piano in questo settore grazie al programma Fly Eye e la partecipazione sostanziale alla missione HERA.  Questo consoliderà un ruolo indiscusso con un posizionamento centrale e incisivo per lo sviluppo di nuove tecnologie chiave per giungere e creare le basi di un imminente sistema di controllo e monitoraggio delle minacce provenienti dallo spazio naturali come gli asteroidi e artificiali come i detriti spaziali;

Osservazione della Terra. L’Italia continua a mantenere il ruolo chiave in questo segmento delicato e fondamentale per monitorare e tutelare il nostro fragile pianeta. Il nostro paese sarà ancor di più coinvolto nel programma UE ed ESA Copernicus  (con la leadership sia per le piattaforme sia per i payload) e nei futuri programmi che porteranno al passaggio di questi sistemi di osservazione verso quelli di nuova generazione di minore dimensione ma di maggiore tecnologia. Il settore dell’osservazione della terra ha, inoltre la grande potenzialità di creare lo sviluppo di molteplici servizi derivanti dall’uso dei dati provenienti dalle immagini satellitari.

Telecomunicazioni e navigazione. Sarà soprattutto il settore delle telecomunicazioni a essere al centro di un grande impegno italiano in questo delicato settore dal forte sviluppo e dai grandi ritorni economici. L’investimento sul quale si punterà in maniera particolare sarà quello legato alle comunicazioni quantistiche nelle quali l’ASI e l’università italiane sono già in posizioni di primo piano nella loro sperimentazione. Importante sarà anche l’intervento e l’attenzione dei finanziamenti verso l’imminente sistema di comunicazione del 5G.

Tecnologie di base e nuovi prodotti tecnologici. Il contributo del nostro paese in questo segmento sarà duplicato rispetto alla precedente Ministeriale ESA di Lucerna del 2016. È un comparto questo capace di generare un elevato numero di innovazioni competitive. Fondamentale per l’ASI sarà la spinta sul GSTP (General Support Technological Program) prodotti tecnologici all’avanguardia e dimostratori in volo da realizzare soprattutto con collaborazioni internazionali. Apriranno alle PMI nuovi posizionamenti e sviluppo nelle nuove dimensioni della Space Economy

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