Il sistema di identificazione automatica AIS, Automatic Identification System, è utilizzato nell’ambito della “sorveglianza marittima” per fornire alle Autorità di controllo il tracciamento delle navi e delle imbarcazioni presenti in mare fornendo alcuni dati come, ad esempio, la loro identificazione, la tipologia di imbarcazione, la posizione, la velocità e la rotta seguita.
Le stazioni di ricezione dei segnali AIS inviati dalle imbarcazioni si trovano lungo le coste dei paesi che si affacciano sul mare. Il raggio di azione del ricevitore AIS è relativamente limitato ed a distanze oltre la “portata ottica” le imbarcazioni non sono più tracciate. L’utilizzo di ricevitori AIS imbarcati su satelliti o palloni stratosferici permette di ampliare in maniera notevole il raggio di azione del monitoraggio.
I ricevitori SAT AIS sono generalmente imbarcati su satelliti di piccole dimensioni. La collaborazione tra l’ASI e la società MBI di Pisa ha permesso di effettuare il primo lancio di pallone stratosferico con a bordo un ricevitore SAT AIS. Lo scopo della sperimentazione era quello di verificare le capacità di ricezione del segnale AIS tramite apparati a bordo di palloni stratosferici.
Il pallone si è innalzato fino a 27 Km di quota e ha avuto in visibilità un lungo tratto delle coste toscane e delle isole prospicienti.
Dopo un volo durato alcune ore il paylaod a bordo è stato recuperato. I dati registrati a bordo verranno inviati alla Marina Militare che possiede una rete costiera di ricevitori AIS.
La società MBI ha sede a Pisa e si occupa principalmente di telecomunicazioni satellitari. Collabora da tempo con l’Agenzia Spaziale Italiana su tematiche di telecomunicazioni satellitari ad alte frequenze.
Alla sperimentazione ha assistito il Col. Aniello Violetti, Vice Capo dell’Ufficio Generale per lo spazio dell’Aeronautica Militare, responsabile delle attività aerospaziali della Forza Armata. Per l’ASI era presente l’Ing. Giuseppe Codispoti dell’Unità di Telecomunicazioni e Navigazione.
L'immagine in alto è stata catturata con la camera a bordo del payload a 27 km di quota.