È stato attivo fino alla fine, tra gli ultimi strumenti a spegnersi, calcolando la posizione anche ieri notte quando Blue Ghost, il lander che lo ho accompagnato sulla Luna, era arrivato ad avere solo l’1% di carica energetica: stiamo parlando di LuGRE (Lunar Gnss Receiver Experiment), primo ricevitore Gnss a operare oltre l’orbita bassa, progettato per funzionare in orbita lunare e sulla superficie della Luna.
LuGRE, primo strumento attivo italiano sul nostro satellite, è stato sviluppato nel nostro paese da Qascom, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, con la collaborazione della Nasa e il supporto scientifico del Politecnico di Torino.
Lo scorso 15 gennaio il ricevitore era partito, insieme ad altri 9 carichi utili, sviluppati attraverso il programma Clps (Commercial Lunar Payload Services) della Nasa, dal Kennedy Space Center; i 10 payload si trovavano a bordo di Blue Ghost, lander privato sviluppato dalla società Firefly Aerospace, portato nello spazio da un lanciatore Falcon 9 di SpaceX. Il viaggio di LuGRE è durato poco più di un mese e mezzo: il lander, e il suo prezioso carico, è arrivato a destinazione nel Mare Crisium il 2 marzo alle ore 9:34 italiane.
Il ricevitore, sia durante il viaggio sia nella sua permanenza sulla Luna, ha raggiunto brillanti traguardi. Nel corso del viaggio, infatti, LuGRE ha acquisito i segnali Gps e Galileo più lontani che mai a circa 410mila chilometri dalla Terra. Una volta avvenuto l’allunaggio di Blue Ghost, il ricevitore si è acceso il 3 marzo alle 7:10 italiane e alle 7:48 ha captato il primo segnale agganciando e tracciando 4 satelliti: 2 del sistema Gps e 2 di Galileo. Si è trattato della prima volta in cui un ricevitore sulla Luna determina la sua posizione in tempo reale utilizzando un sistema terrestre.
Durante il giorno lunare, equivalente a 14 giorni terrestri, LuGRE ha effettuato ripetuti collegamenti con il sistema Gnss terrestre prima di spegnersi per il sopraggiungere della notte lunare. Il ricevitore, quindi, ha gettato le basi per sistemi di navigazione e di comunicazione basati sul Gnss sulla superficie lunare a supporto di future missioni permanenti.
In alto: Il lander Blue Ghost sulla superficie della Luna con la Terra visibile all'orizzonte (Crediti: Firefly Aerospace)