I progetti - in tutto quattro - sono stati finanziati dal bando

05 Ottobre 2023

Tutti i progetti di ricerca a partecipazione dell'Agenzia Spaziale Italiana, selezionati e finanziati nell’ambito del programma PRIN (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) del MUR nella sua edizione pubblicata nel 2022, hanno preso avvio oggi, 5 ottobre 2023. Il programma PRIN è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, al fine di promuovere il sistema nazionale della ricerca, di rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca in linea con gli obiettivi tracciati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e favorire la partecipazione italiana alle iniziative relative al Programma Quadro di ricerca e innovazione dell'Unione Europea.

I progetti di ricerca a partecipazione dell’ASI, selezionati e finanziati nell’ambito della selezione, sono quattro.

Il progetto MICROICYMicrobes under icy-moon simulation: supporting Solar System exploration, coordinato a livello nazionale da Claudia Pacelli afferente alla Direzione Scienza e Ricerca ASI, è una collaborazione tra ASI, CNR di Padova e Università di Napoli “Federico II”, e si inserisce nella tematica di ricerca relativa alle scienze della vita applicate allo spazio. Il progetto MICROICY si propone di studiare come i microrganismi estremofili si siano adattati a vivere in sorgenti idrotermali islandesi, quali analoghi di ambienti sottosuperficiali delle lune ghiacciate di Giove e di Saturno. Tale studio è di fondamentale importanza per guidare la ricerca di vite nelle future missioni in esplorazione del nostro Sistema Solare.

Il progetto ULTRAThe Ultimate fate of TuRbulence from space to laboratory plAsmas, coordinato a livello nazionale da Oreste Pezzi del CNR Bari, è una collaborazione tra ASI, CNR e Università della Calabria e coordinato a livello di unità di ricerca ASI da Denise Perrone afferente alla Direzione Scienza e Ricerca ASI. Il progetto ULTRA si inserisce nella tematica di ricerca relativa alla fisica solare e dell’eliosfera, e si propone di studiare il fenomeno di dissipazione dell’energia e del riscaldamento nei plasmi turbolenti debolmente collisionali, come il vento solare o la magnetosfera terrestre, la cui comprensione è di estrema importanza per migliorare l’efficienza dei reattori a fusione per i plasmi di laboratorio dove questi fenomeni rappresentano dei termini di perdita di energia non voluta.

Il progetto PTSDPentadimensional Tracking Space Detector, coordinato a livello nazionale da Matteo Duranti di INFN Perugia, è una collaborazione tra ASI e INFN con la partecipazione della Fondazione Bruno Kessler, coordinato a livello di unità di ricerca ASI da Valerio Vagelli afferente alla Direzione Scienza e Ricerca ASI. Il progetto PTSD si inserisce nella tematica di ricerca relativa allo sviluppo di future missioni spaziali per l’esplorazione dell’Universo, e si propone di sviluppare e qualificare per applicazioni spaziali un nuovo concetto di rivelatore a stato solido basato sulla tecnologia LGAD - Low Gain Avalanche Diode per applicazioni in esperimenti spaziali per la misura di raggi cosmici nello spazio.

Il progetto QUEXOQUantum imaging for EXOplanet detection, coordinato a livello nazionale da Cosmo Lupo del Politecnico di Bari, è una collaborazione tra ASI e Politecnico di Bari, coordinato a livello di unità di ricerca ASI da Luigi Santamaria afferente alla Direzione Programmi ASI. Il progetto QUEXO punta all’utilizzo di protocolli di Quantum Information per osservazione di esopianeti. Si propone di testare un dispositivo in grado di separare la radiazione raccolta in diverse componenti spaziali (Hermite Gauss) al fine di aumentare la risoluzione delle immagini rispetto alle osservazioni mediante imaging diretto.

I quattro progetti si collocano dunque alla frontiera della ricerca nazionale, valorizzando le competenze di eccellenza a disposizione dell’ASI e presso le istituzioni in collaborazione con le quali le attività saranno svolte. La durata previsti dei progetti è pari a 2 anni. I risultati dei programmi di ricerca saranno utili non solo per avanzamenti sostanziali nei rispettivi campi di ricerca e sviluppo nel campo delle scienze dello spazio e dell’esplorazione spaziale, ma anche per aumentare il bagaglio tecnologico nazionale tramite potenziale trasferimento tecnologico ai partecipanti del panorama industriale.

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