ASI e NASA hanno unito le forze per studiare come l’inquinamento atmosferico influenza la nostra salute. Dalla collaborazione tra le due agenzie nascerà MAIA (Multi-Angle Imager for Aerosols), la prima missione Nasa finalizzata alla salute pubblica. Il suo obiettivo è comprendere le conseguenze sanitarie dell’aria insalubre che respiriamo nelle nostre città, quindi l’incidenza di alcune patologie in relazione ai diversi tipi di particolato presenti in atmosfera.
Con un lancio previsto entro la fine del 2024, l’osservatorio Maia sarà composto dal satellite PLATiNO-2 fornito dall’Asi e uno strumento scientifico costruito presso il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) di Nasa.
La missione satellitare ha visto per la prima volta, durante la fase di sviluppo, il diretto coinvolgimento di epidemiologi e ricercatori di salute pubblica.
Le conosciamo attraverso le sigle Pm10 e Pm2,5. Sono le piccole particelle sospese trasportate dall’aria che ogni giorno respiriamo. Chiamate anche polveri sottili o particolato, è noto da tempo come questo pulviscolo sia la causa di patologie respiratorie e cardiovascolari. Caratterizzate da un diametro inferiore rispettivamente a 10 e 2,4 micron, queste particelle sono, infatti, in grado di raggiungere la gola e la trachea o, nel caso di quelle più fini, di penetrare più in profondità, fino ai polmoni, ed essere assorbite nel flusso sanguigno, causando problemi di salute più gravi.
«Lavorando insieme ai colleghi italiani e di tutto il mondo, ci aspettiamo che Maia ci aiuti a capire come l’inquinamento da particelle sospese nell’aria metta a rischio la nostra salute – afferma David Diner, principle investigator di Nasa per MAIA – e potenzialmente fornisca spunti per informare le decisioni dei funzionari della sanità pubblica e di altri responsabili politici».
Nel corso della sua missione triennale, Maia si concentrerà su 11 aree target principali che coprono i principali centri urbani del mondo: Los Angeles, Atlanta e Boston negli Stati Uniti; Roma; Addis Abeba, Etiopia; Barcellona, Spagna; Pechino; Johannesburg; Nuova Delhi; Taipei, Taiwan; e Tel Aviv, Israele. Oltre a questi target principali sono previste ulteriori 30 aree secondarie di tutto il globo.
L’accordo tra le due agenzie è stato finalizzato nel gennaio 2023 e prevede che ASI, oltre a fornire il satellite PLATiNO-2, contribuisca ai servizi di lancio e ospiti il centro operativo della missione.
L’osservatorio Maia sarà immesso in un’orbita a 740 chilometri sopra la superficie terrestre.
«Maia segna un momento importante nella lunga storia di cooperazione tra la Nasa e l’Asi e simboleggia il meglio che le nostre due agenzie possono mettere in campo in termini di competenze, conoscenze e tecnologie di osservazione della Terra – ha dichiarato Francesco Longo, Responsabile unità Osservazione della Terra e operazioni di Asi – La scienza prodotta da questa missione congiunta porterà benefici all’umanità per gli anni a venire».
Lo strumento scientifico realizzato dal Jpl consiste in una telecamera in grado di fornire immagini digitali basate su dati spettrolettromagnetici nell’ultravioletto, nel visibile, nel vicino infrarosso e nell’infrarosso a onde corte. Questi dati permetteranno di determinare dimensioni, distribuzione geografica, composizione e quantità delle particelle sospese presenti nell’aria di una regione; informazioni che saranno poi confrontate con i modelli sanitari sulla incidenza delle malattie causate dalla cattiva qualità dell’aria. Gli epidemiologi utilizzeranno queste informazioni per studiare gli effetti dell’esposizione a breve termine all’inquinamento da particolato nell’arco di giorni, o dell’esposizione cronica.
Immagine in evidenza: illustrazione artistica della futura missione MAIA di NASA e ASI. Crediti: NASA.