Il team di ricercatori della missione LICIACube protagonista al convegno dell’American Geophysical Union

23 Dicembre 2022

LICIACube al centro dell’attenzione del congresso dell’American Geophysical Union (AGU), che si è svolto a Chicago tra il 12 e il 16 dicembre 2022. I ricercatori del team hanno mostrato i dettagli di questa missione dell'Agenzia Spaziale Italiana, coordinata scientificamente dall'Istituto Nazionale di Astrofisica.

Elisabetta Dotto ha presentato la missione nel suo insieme, mentre Vincenzo Della Corte ha illustrato le caratteristiche dello spacecraft e degli strumenti a bordo. Alessandro Rossi, invece, è stato delegato come rappresentante del team alla conferenza stampa internazionale, e ha risposto alle domande relative alla missione. I dettagli della missione sono stati presentati dai ricercatori del team.

Dalle immagini, sfruttando le potenzialità RGB della camera LUKE, è stato infatti possibile individuare alcune peculiarità sia della superficie di Didymos che della plume - l’insieme di polvere e detriti provocata dall’impatto - di detriti prodotti dall’impatto tra DART e Dimorphos.

In particolare, Giovanni Poggiali ha mostrato come, confrontando il segnale proveniente dai vari canali di LUKE, sia effettivamente possibile studiare la composizione e le proprietà fisiche della plume, investigando l'effetto della dimensione dei grani e dell'alterazione dovuta all'irraggiamento spaziale.

Prasanna Deshapriya si è invece concentrato sull’analisi della composizione della superficie di Didymos, andando a confrontare i colori di regioni diverse e i risultati preliminari della sua analisi evidenziano una slope spettrale tendente al rosso, simile a quanto atteso per gli asteroidi ricchi di silicati, classificati di tipo S.

Ma le indagini scientifiche non si sono concentrate solo sull’analisi dei dati acquisiti da LICIACube: la corretta interpretazione degli effetti prodotti dall’impatto di DART e delle proprietà fisiche di Dimorphos, richiedono un confronto tra osservazioni e modelli.

Il team ha quindi messo a punto un sistema per generare immagini simulate della plume, permettendo un confronto diretto con le immagini acquisite, e quindi individuare delle ipotesi in base ai modelli, come mostrato dalla presentazione di Pedro Hasselmann.

Uno di questi modelli, LIMARDE, presentato da Stavro Ivanovski, tenendo in considerazione la non sfericità delle particelle di polvere, la temperatura, la velocità iniziale e l’energia rotazionale, permette di calcolare le traiettorie delle singole particelle coinvolte, fornendo una frequenza rotazionale e un’orientazione delle particelle ad un dato tempo e una data distanza.

A supporto della scienza di LICIACube ci sono state anche le osservazioni telescopiche da Terra, mirate a caratterizzare il sistema asteroidale dal punto di vista spettroscopico e individuare eventuali differenze tra prima e dopo l’impatto. Come ha mostrato Simone Ieva, è stato possibile dimostrare che il sistema è omogeneo, avendo mantenuto caratteristiche spettroscopiche costanti, anche nel confronto con osservazioni acquisite 18 anni fa.

LICIACube, prima missione dell'umanità ad effettuare un passaggio ravvicinato ad un asteroide binario, ha concluso il suo lavoro dopo l'impatto di DART ma - con le analisi di circa 400 immagini acquisite, archiviate e processate presso il SOC di ASI-SSDC - entra ora nel vivo. Lo studio scientifico del repertorio permetterà di scoprire dettagli senza precedenti sugli asteroidi e sulle tecniche di difesa planetaria.

In alto: due immagini scattate da LICIACube (Crediti: ASI/NASA) 

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