Il programma di sostegno all’ecosistema delle piccole medie imprese spaziali italiane trova oggi conferma nel lancio di LaserCube, terminale per comunicazioni laser sviluppato dalla start up Stellar Project attraverso il programma ESA ARTES, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e la collaborazione dell’italiana Guizzo Space che ha ideato e sviluppato l’unità elettronica del payload. La dimostrazione in volo di LaserCube è avvenuta come parte della missione WILD RIDE di D-Orbit, a bordo del satellite ION Satellite Carrier, il veicolo di trasporto orbitale dell’azienda, che è partito il 30 giugno a bordo del Falcon 9 di SpaceX nel corso della missione Transporter-2.
LaserCube è un terminale miniaturizzato per le telecomunicazioni ottiche, a basso consumo e alte prestazioni, specificamente progettato per CubeSats e piccoli satelliti. Grazie ad un brevetto internazionale di Stellar Project e all’elettronica sviluppata appositamente da Guizzo Space, LaserCube realizza una capacità di puntamento indipendente estremamente accurata, che permette di realizzare bit rate più di 10 volte superiori rispetto a dispositivi radio tradizionali per piccoli satelliti, di conseguenza aumentando in modo significativo il volume dati che può raggiungere gli utenti finali, con una ridotta latenza e una sicurezza senza precedenti. Questo mix di caratteristiche uniche potenzierà ulteriormente le opportunità di business connesse all’uso di piccoli satelliti, in campi come l’osservazione della Terra, le previsioni meteorologiche, la telecomunicazione satellitare e i servizi internet.
La missione vede l’importante collaborazione tra le italiane Stellar Project, sviluppatore e produttore di sistemi innovativi per satelliti, con D-Orbit, azienda di trasporto e logistica spaziale: D-Orbit ha integrato LaserCube a bordo del satellite, organizzato il trasporto terrestre dal sito di integrazione al sito di lancio a Cape Canaveral, e supervisionato l'integrazione del satellite a bordo del lanciatore e il lancio stesso. Una volta in orbita, D-Orbit gestirà le operazioni del payload seguendo un piano di collaudo concordato con Stellar Project per trasmettere a terra tutti i dati di missione. La dimostrazione in volo coinvolge direttamente l’ASI, che metterà a disposizione il Matera Laser Ranging Observatory per la validazione delle operazioni di Pointing, Acquisition e Tracking di LaserCube, oltre che per i successivi test di trasmissione su canale ottico.
Stellar Project, startup deep tech, spin-off dell'Università di Padova, offre soluzioni innovative per piccoli satelliti e per la sostenibilità dell’ambiente spaziale. Grazie ai propri progetti di alta tecnologia, Stellar Project intende contribuire a colmare il divario di prestazioni e capacità tra satelliti miniaturizzati e satelliti tradizionali, rendendo così sempre più accessibili le potenzialità del mondo spaziale: il primo passo verso questo obiettivo è LaserCube, terminale che permetterà di realizzare servizi di telecomunicazione in banda ottica anche tramite piccoli satelliti.
Foto in apertura da sinistra: Edoardo Birello (Stellar Project), Riccardo Manzato (D-Orbit), Ludovico Colombo (D-Orbit), Andrea Vettor (Stellar Project), Francesco Sansone (Stellar Project), Alessandro Francesconi (Stellar Project), Monica Valli (D-Orbit), Federica Fistarollo (Stellar Project), Gian Paolo Guizzo (Guizzo Space), Francesco Palumbo (D-Orbit)