26 giugno 2020 - Anche il Sole ha i suoi tornado, giganteschi turbini di gas ad altissima temperatura che si estendono per parecchie migliaia di chilometri nell’atmosfera della nostra stella e durano qualche decina di minuti. Un team di ricercatrici e ricercatori guidato da Mariarita Murabito dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e a cui partecipano colleghi dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Università di Warwick nel Regno Unito è riuscito a confermare, per la prima volta, che i tornado solari sono prodotti dai moti vorticosi dei campi magnetici che permeano la nostra stella, il principale “motore” dei processi dinamici del plasma solare.

26 Giugno 2020

Anche il Sole ha i suoi tornado, giganteschi turbini di gas ad altissima temperatura che si estendono per parecchie migliaia di chilometri nell’atmosfera della nostra stella e durano qualche decina di minuti. Un team di ricercatrici e ricercatori guidato da Mariarita Murabito dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e a cui partecipano colleghi dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Università di Warwick nel Regno Unito è riuscito a confermare, per la prima volta, che i tornado solari sono prodotti dai moti vorticosi dei campi magnetici che permeano la nostra stella, il principale “motore” dei processi dinamici del plasma solare.

La scoperta, che verrà pubblicata in un articolo sulla rivista Astronomy & Astrophysics è stata ottenuta grazie alle dettagliatissime osservazioni dello strumento IBIS (Interferometric Bidimensional Spectrometer) dell’INAF presso il telescopio solare DST nel New Mexico (USA). Le immagini raccolte hanno permesso di effettuare una tomografia tridimensionale dei deboli campi magnetici che si attorcigliano all’interno del tornado stesso e di osservare i flebili segnali ad essi associati. 

“Sin dalla loro scoperta nel 2011, le simulazioni teorizzavano che tali strutture rotanti visibili nella cromosfera solare fossero in realtà i traccianti di strutture magnetiche che, ruotando velocemente generano una forza centrifuga che permette al plasma di muoversi verso l'esterno lungo le linee stesse del campo magnetico” dice Mariarita Murabito, ricercatrice INAF a Roma. “Tale flusso di plasma può così essere accelerato verso gli strati sovrastanti dell'atmosfera solare. Era quindi di fondamentale importanza riuscire a vederne la loro natura magnetica”. 

Con diametri comparabili a quelli dell’intero continente europeo, questi giganteschi tornado solari connettono differenti strati dell’atmosfera solare fungendo da canale per il trasporto di energia verso gli strati più esterni dell’atmosfera stessa.  

“Lo studio del trasporto e la dissipazione di energia nell'atmosfera del Sole è di fondamentale importanza per comprendere i meccanismi di riscaldamento degli strati più esterni dell'atmosfera stessa e l'accelerazione del vento solare” aggiunge Marco Stangalini, dell’ASI, nel team che ha condotto la ricerca.  

“I campi magnetici che si attorcigliano all'interno di questi vortici rappresentano le condizioni fisiche ideali per l'eccitazione di onde magnetiche, che sono ritenute uno dei responsabili proprio del riscaldamento degli strati più esterni dell'atmosfera della nostra stella e dell'accelerazione del vento solare. È la prima volta che, grazie a dati spettro-polarimetrici ad alta risoluzione, si riesce ad effettuare una tomografia tridimensionale dei campi magnetici all'interno di queste strutture. Ma è plausibile pensare che nel prossimo futuro gli strumenti di nuova generazione, grazie alla loro maggiore sensibilità polarimetrica, possano osservare un numero sempre maggiore di questi eventi, fornendoci preziose informazioni a riguardo” ribadisce Stangalini.  

“Le osservazioni effettuate con IBIS negli anni passati hanno avanzato la nostra conoscenza dell’atmosfera della nostra stella, in particolare della struttura e dinamica della cromosfera, dell'evoluzione degli elementi magnetici a piccola e grande scala, dell'eccitazione e propagazione di onde nelle regioni magnetiche” ricorda Ilaria Ermolli, dell’INAF di Roma e coautrice dell’articolo che descrive lo studio. “Un team di ricercatori e tecnologi di varie sedi INAF e Università sta ora lavorando all'ammodernamento dello strumento, perché possa operare presto per acquisire nuove osservazioni dell'atmosfera del Sole, caratterizzate dalle risoluzioni spaziale, spettrale e temporale necessarie per migliorare la comprensione dei processi fisici alla base dell'attività solare e dello space weather” conclude Ermolli.  

 

Lo studio è stato accettato per la pubblicazione sulla rivista Astronomy & Astrophysics  nell’articolo Unveiling the magnetic nature of chromospheric vortices” di Mariarita Murabito, Juie Shetye, Marco Stangalini, Erwin Verwichte, Tony Arber, Ilaria Ermolli, Fabrizio Giorgi, Tom Goffrey 

L’articolo è disponibile al seguente link: 

https://www.aanda.org/component/article?access=doi&doi=10.1051/0004-6361/202038360 

‣ Ultime Notizie

MERCOLEDÌ 05 NOVEMBRE 2025

Vera Cooper Rubin, la signora della Materia Oscura ‣

La puntata numero diciannove del podcast dell'ASI è dedicata alla figura dell'astronoma statunitense MORE...

MARTEDÌ 04 NOVEMBRE 2025

Online la seconda puntata de ‘Lo Spazio in Tasca’ ‣

“Chi si prende cura di satelliti e astronavi dello spazio?” disponibile su AsiTv, YouTube e sui canali social dell'Agenzia MORE...

MARTEDÌ 28 OTTOBRE 2025

Dalla Luna alla Terra arrivano i primi dati della missione LUGRE ‣

Pubblicati i primi risultati del Lunar GNSS Receiver Experiment, missione congiunta tra NASA e Agenzia Spaziale Italiana. Il payload italiano dei record ha testato con successo l'uso dei segnali GNSS oltre l’orbita terrestre e dalla superficie della Luna, tracciando la rotta per le missioni Artemis MORE...

MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE 2025

Enrico Fermi, the genius ‣

L'episodio numero diciotto della quarta stagione è dedicato alla figura del Premio Nobel per la fisica MORE...

MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2025

Online la prima puntata de “Lo Spazio in Tasca” con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana ‣

"E se si spegnessero i satelliti?" È disponibile su ASITV, YouTube e sui canali social dell’Agenzia. MORE...